Renzi, Patto per il Sud:
La clava referendaria?
Timore diffuso per l'ipotesi che Renzi possa usare la firma del Patto per il Sud pugliese come clava referendaria
La sensazione da tempo diffusa che la querelle tra il Premier Renzi e il Governatore della Puglia, Michele Emiliano, non avesse trovato alcuna ricomposizione - nonostante l'annuncio dell'immininte firma al Patto per il Sud, annunciata in sedi diverse da entrambi i contendenti - comincia a vestire i panni scomodi della certezza, soprattutto visto il protrarsi dello "stallo", la "toccata e fuga" di Matteo Renzi in occasione del disastro ferroviario con 23 vittime sul binario unico Andria-Corato e l'esclusione dall'agenda politica quotidiana di ogni riferimento alla cosa.
Il timore, anch'esso abbastanza diffuso, è che l'argomento possa diventare - se non lo fosse già diventato - la clava refenderia da usare in autunno, in occasione del passaggio vitale per lo stesso Governo. Lo confermerebbe la tattica usata dal Premier che torna in Puglia ancora una volta - mai registrate tante visite da parte del Presidente del Consiglio, che vedremo se questa non mancherà l'appuntamento con l'apertura della Fiera del Levante - quasi come a voler "marcare a uomo" Michele Emiliano, togliendogli l'esclusiva del primo piano nelle occasioni ad alto indice politico-mediatico (e Taranto, infatti, non è caso di secondaria importanza).
Si direbbe che il tutto venga confermato anche dai consiglieri regionali del gruppo Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola), che accendono i riflettori sulla contesa tra i due leader del PD, convinti che essa stia provocando danni alla Puglia.
“Il premier Renzi, venerdì 29 luglio, a Taranto - recita una nota stilata dal gruppo - dopo aver inaugurato il Museo MarTa e incontrato, forse, gli operai dell’Ilva, troverà anche il tempo per andare a tenere una lezione alla Scuola di Politica del Partito democratico (Summer School FutureDem ), ma non troverà un minuto per firmare il Patto per la Puglia".
"Possiamo dirlo? Non ci meraviglia! E non dovrebbe meravigliare o far gridare allo scandalo neppure il presidente Emiliano", continua la nota. 'Chi semina vento raccoglie tempesta': questo è il risultato di una guerra aperta all'interno del Pd fra il presidente Renzi e il presidente Emiliano. Più volte abbiamo invitato quest'ultimo a recuperare un rapporto istituzionale con il premier perché la Puglia non fosse penalizzata, specie sul piano degli investimenti. Ma di giorno in giorno, invece, assistiamo a una querelle fra i due e che non sembra avere fine: che siano le Trivelle o la Tap o l'Ilva o la Xyella o il Refendum, temi fondamentali per la vita regionale, fin dall'inizio di questa legislatura lo scontro è andato in crescendo".
"Emiliano, dimenticando di essere il presidente di tutti i pugliesi - aggiungono - ha confuso l'attività amministrativa con il confronto all'interno del Partito democratico e per contendere politicamente la leadership a Renzi rischia concretamente di buttare a mare gli interessi dei cittadini pugliesi che al contrario degli altri meridionali si ritrovano ad aver un governo nazionale di traverso".
"Sia chiaro - precisano i consiglieri CoR - non giustifichiamo il comportamento del premier, anche lui chiamato a non confondere la Puglia con una mega sezione del Pd guidata da Emiliano. Ricordiamo bene il suo impegno ufficialmente preso il 17 maggio scorso quando a Bari, in occasione della firma del Patto per la Città Metropolitana, promise di ritornare dopo due settimane per siglare quello per la Puglia. Da allora di settimane ne sono passate dieci!!!!"
"Ma siamo francamente stanchi di questo scontro tra ‘titani’ - concludono - per la contesa di un potere politico all’interno del Partito democratico che sta producendo danni incalcolabili alla Puglia. Renzi ed Emiliano non possono tenere sotto scacco una Regione, venendo entrambi meno a responsabilità istituzionali per il ruolo che ricoprono. Questo teatrino è durato fin troppo e venerdì non vorremmo assistere all'ennesima sceneggiata fra Renzi ed Emiliano!”.
(gelormini@affaritaliani.it)