La confusione impera nella scuola: le regioni chiudono e i TAR riaprono. Forse è tempo che il Governo prenda in mano il pallino ed eviti il moltiplicarsi di conflitti Stato/Regioni.
“Aperte s?, aperte no: Emiliano chiude, il Tar riapre… ma domani cosa accade? - scrive Raffaele Fitto (LPD) commnetando a caldo la sentenza - la situazione dei genitori in Puglia non ha eguali in Italia: dopo un continuo tira e molla di ordinanze apri e chiudi, le famiglie pugliesi si sono dovute organizzare per affrontare una chiusura totale nonostante la Puglia sia in zona Gialla. Ora i giudici del Tar riaprono con decreto monocratico urgente… Tutto questo non è dignitoso e offende milioni di famiglie completamente in tilt per colpa di chi apre e chiude le scuole senza motivare decisione".
“Allarmare la popolazione senza mai supportare le scelte con dati scientifici come è avvenuto in Puglia, è un atto di grave irresponsabilità! Emiliano dovrebbe spiegare perché la Didattica In Presenza in Puglia è più pericolosa che in tutte le altre regioni italiane, dove anche in zona Arancione viene assicurata".
“Chiediamo al Governo Draghi di porre fine a questa situazione, accendendo i riflettori sulla Puglia e accogliendo la richiesta già presentata da Fratelli d’Italia - e che oggi formulano anche diverse associazioni scolastiche - di commissariare con urgenza la gestione Covid in Puglia”.
Nel frattempo, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha dichiarato: "In seguito all’odierno provvedimento del Tar di Bari, sto per emettere una nuova ordinanza per la prevenzione della “variante inglese” e per la esecuzione del piano vaccinale nelle scuole".
"Saranno apportate solo piccole modifiche che spero non incideranno troppo sull’assetto organizzativo, che le scuole si erano già date per affrontare le prossime due settimane. Il provvedimento che ha accolto in via di urgenza la richiesta di sospensiva della mia ultima ordinanza sulla scuola, ipotizza:
1. che la esecuzione della campagna vaccinale della scuola sarebbe sarà più lunga del periodo di vigenza della ordinanza stessa;
2. che per tale motivo si deve ritenere che la ordinanza stessa sarà inevitabilmente prorogata;
3. che tale eventuale proroga sacrificherebbe troppo a lungo il diritto alla didattica in presenza degli studenti introducendo - per la ammissione alla didattica in presenza per ragioni familiari non diversamente affrontabili - un limite di presenza massima del 50% in ogni classe troppo restrittivo;
"I provvedimenti dei giudici non si discutono, se non impugnandoli e quindi mi atterrò a questa regola. Cerco comunque di spiegare cosa sta succedendo".
"È stata sospesa una mia ordinanza finalizzata a salvaguardare la vita del personale della scuola in vista dell’esplosione della pericolosa “variante inglese”.
"La sospensione è stata concessa per evitare un danno al diritto alla frequenza in presenza, non essendoci dubbio che la scuola pugliese ha anche un mezzo alternativo di didattica che è quella digitale integrata a distanza".
"In ogni caso, per evitare contrasti col provvedimento del giudice, sto per emettere un’ordinanza che lega la temporanea sospensione della didattica in presenza ad un termine per la esecuzione della campagna vaccinale nelle scuole. Con questo si soddisfa un’esplicita richiesta di motivazione".
"Sono costretto ad intervenire per evitare che domani le scuole siano improvvisamente invase, in mancanza di provvedimenti di regolazione sanitaria, da tutti gli studenti in presenza con danno gravissimo per la salute del personale scolastico in piena pandemia da “variante inglese” che ormai sta sostituendo le altre meno pericolose e meno contagiose".
"Tale sospensione della didattica in presenza era stata richiesta unanimemente da tutti i sindacati, dalla stragrande maggioranza delle famiglie, sul presupposto del pericolo che un’insufficienza della prevenzione di infortuni sul lavoro da parte delle scuole, potesse pregiudicare la vita e la salute del personale scolastico non ancora vaccinato. Proprio mentre i vaccini si sono resi finalmente disponibili".
"Ritenendo fondata questa posizione del sindacato unanime, adotterò immediatamente un’altra ordinanza che, tenendo conto dei rilievi del giudice, tuteli comunque la vita del personale scolastico agganciando la durata della campagna vaccinale per le scuole al periodo di vigenza della ordinanza, rimuovendo il limite del 50% alla presenza contemporanea nelle classi".
"Verrà comunque reintrodotto il diritto alla scelta della didattica integrata a distanza da parte delle famiglie che ne faranno richiesta, nell’esercizio del diritto alla salute di ciascuno studente e della famiglia stessa, per evitare che qualcuno possa essere costretto da interpretazioni errate a frequentare in presenza nonostante la grave pandemia in atto".
“Ancora una volta - ha dichiara Davide Bellomo capogruppo Consiliare Lega Puglia - i provvedimenti di Emiliano vengono smontati dal Tar della Puglia, che oggi ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza presidenziale n.56, rilevando la mancata garanzia dei livelli minimi di servizi scolastici connessi al diritto costituzionale all’istruzione, nonché un difetto motivazionale che si traduce, cito il testo della sentenza, “in una carenza attitudinale della misura rispetto all’obiettivo perseguito”.
"In sostanza avevo ragione, con il gruppo consiliare della Lega, ad interpellare il duo Emiliano-Lopalco sul tema, chiedendo in particolare di esplicitare i motivi epidemiologici che lasciavano a casa gli alunni pugliesi sebbene in zona gialla".
(gelormini@gmail.com)
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