Taranto la Polizia colpisce
clan Di Pierro: 35 arresti
Taranto, colpito il Clan Di Pierro: 35 arresti nella retata della Polizia
Vasta operazione della Polizia di Stato di Taranto che disarticola il clan Di Pierro, l'importante sodalizio criminale attivo nel Capoluogo jonico. 35 gli arresti effettuati dalle forze dell'ordine.
Gli appartenenti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio, estorsione aggravata dal metodo mafioso, rapina aggravata, detenzione illecita di armi clandestine, danneggiamento aggravato dal metodo mafioso e altro.
L’operazione ha visto impegnati circa 200 poliziotti ed un elicottero del Reparto Volo di Bari.
L'operazione della Squadra Mobile della Questura di Taranto è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto e dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce.
A loro è rivolto il commento del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: “Oggi, ancora una volta, dobbiamo essere grati agli organi investigativi che hanno reso possibile, dopo indagini particolarmente delicate, l’arresto di 35 esponenti dei clan operanti a Taranto accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso. Le mie congratulazioni, pertanto, a tutti coloro che coordinati dal Questore, Stanislao Schimera e dai Procuratori, Carlo Maria Capristo e Cataldo Motta, hanno colpito duramente i clan Di Pierro, Diodato e Pascali".
"Lo spaccato criminale che emerge dalle indagini - aggiunge Emiliano - conferma, laddove ce ne fosse bisogno, che è impossibile abbassare la guardia perché le organizzazioni mafiose pugliesi sono caratterizzate da una fluidità che le rende ancor più pericolose. Bene hanno fatto i due Procuratori a sottolineare ancora una volta l’importanza della prevenzione, sia dal punto di vista investigativo che dal punto di vista sociale".
E poi conclude: "La Regione Puglia si costituirà parte civile nel processo e, come già previsto, subito dopo l’estate inizierà la redazione del Piano Triennale di prevenzione della criminalità organizzata in collaborazione con gli Enti Locali, l’Ufficio Scolastico Regionale, le Università e le associazioni proprio al fine di armonizzare e ottimizzare gli interventi".
(gelormini@affaritaliani.it)