Uila, Congresso Nazionale
Il giorno di Stefano Mantegazza
UILA Congresso Nazionale - Il segretario, Stefano Mantegazza, a Carovigno (Br) presenta la relazione. Affaritaliani.it - Puglia ne anticipa i punti salienti
Con la relazione del Segretario Generale Stefano Mantegazza entra nel vivo il VI Congresso nazionale della Uila “Lavoro, l’alfabeto del nostro futuro” in corso, fino a venerdì 1 Giugno, presso l’Hotel Riva Marina Resort, a Carovigno (Brindisi). Ne anticipiamo i punti salienti:
LA CRISI ISTITUZIONALE IN ATTO
Noi stiamo con la Costituzione e con il presidente della Repubblica.
La UILA, in questo drammatico momento di crisi politica, chiede a tutti gli attori coinvolti un forte senso di responsabilità: non ci possiamo permettere mesi di incertezze e di scontri sul piano interno e su quello europeo. In attesa di un nuovo appuntamento elettorale, dobbiamo avere tutti a cuore l’interesse del Paese. L’Italia stava iniziando ad afferrare delle opportunità che, per il bene del Paese e di tutti gli italiani, non possiamo lasciarci sfuggire.
LA CRESCITA
Al Paese serve una proposta concreta sul fronte della crescita economica ed occupazionale.
L’occupazione aumenta solo se cresce la produzione, se aumentano i salari delle lavoratrici e dei lavoratori e se ripartono i consumi. Non ci sono scorciatoie.
E’necessaria inoltre una consistente riduzione del cuneo fiscale per le imprese che assumono a tempo indeterminato e per i lavoratori.
UN NUOVO MERIDIONALISMO: LE PROPOSTE UILA
Dobbiamo attrarre investimenti anche dall’estero. Serve premiare e sostenere chi decide di investire in zone fortemente svantaggiate.
Bisogna garantire alle imprese che aumentano l’occupazione a tempo indeterminato, la totale esenzione dal pagamento dei contributi sociali. Sia chiaro non a chiunque effettui assunzioni (com’era la decontribuzione di Renzi), ma per quelle imprese che, anno su anno, dimostrano di avere più dipendenti.
IL SETTORE AGRO-ALIMENTARE
Occorre sostenere la crescita del settore:
- non facendo scattare le clausole di salvaguardia dell’IVA;
- tutelando di più e meglio il Made in Italy agro-alimentare dalla contraffazione;
- difendendo i nostri prodotti da chi cerca di condizionare le scelte dei consumatori con il sistema delle etichette nutrizionali a semaforo;
- insistendo nel percorso delle etichettature;
- dicendo no a i tagli della Pac;
- sostenendo il nostro export e arginando l’escalation del protezionismo che rappresenta l’altra faccia delle politiche neo-liberiste che tanto male hanno fatto all’Unione Europea, all’Italia e al mondo intero.
- CAMBIARE LA LEGGE MONTI- FORNERO
In questi anni abbiamo superato alcune delle rigidità, imposte dalla riforma pensionistica Monti-Fornero, conquistando 8 salvaguardie, introducendo l’Ape Social e tutelando così oltre 175 mila lavoratori. Dobbiamo insistere su questa strada, a partire dal ripristino della “quota 100”. Perché chi ha almeno 63 anni e 37 di contributi, deve poter andare in pensione. Come deve poterlo fare chi li ha versati per ben 41 anni.
LOTTA ALLA PRECARIETA’ E AL LAVORO NERO
Il Sindacato deve ripensare tutto il sistema “lavoro”.
La prima battaglia da vincere è quella contro il lavoro nero. Proporremo a Fai e Flai di chiedere al Parlamento, quando ne avremo uno operativo, di modificare la legge 199 nella sua parte propositiva. Dobbiamo affidare alle parti sociali la gestione sul territorio dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro d’intesa con le prefetture. Dobbiamo mobilitarci verso tutta la filiera affinché l’eticità del lavoro sia alla base di un nuovo marketing. Per questo l’adesione delle aziende alla “Rete di qualità” va promossa e sostenuta anche attraverso un’apposita premialità contributiva e/o fiscale.
Così come dobbiamo rimettere ordine nella giungla degli appalti al “massimo ribasso”, dove ciò che effettivamente si abbassa è il livello di sicurezza del lavoro, provocando inaccettabili infortuni e morti bianche. Sono oltre 250 i lavoratori morti dall’inizio dell’anno. Dobbiamo dire basta. In un Paese civile non si può morire di lavoro.
IL LAVORO 4.0
Dobbiamo affrontare il tema della redistribuzione del lavoro che c’è, ragionando in termini di riduzione di orario di lavoro e di come modularlo in base alle diverse fasi della vita.
IL CCNL OPERAI AGRICOLI
La rottura delle trattative per il rinnovo del Ccnl degli operai agricoli, avvenuta il 23 maggio su pregiudiziali poste da Confagricoltura, Coldiretti e CIA, va superata, facendo cadere in primo luogo le rigidità che la hanno provocata. Faremo un primo sciopero il 15 giugno e altri ancora se saranno necessari, ma l’augurio è che si torni quanto prima a negoziare su posizioni più ragionevoli.
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Uila, Congresso Nazionale 'Il nostro alfabeto del futuro'