Xylella, Blasi (Pd): 'UE a passo di gambero. La vera emergenza è l'ignoranza'

Sergio Blasi (Pd) interviene sulla vicenda rinvio UE per le decisioni sulla questione reimpianto degli ulivi abbattuti per la lotta alla Xylella fastidiosa: "E’ frustrante constatare come sull’emergenza Xylella si stia procedendo a passo di gambero, giocando d’azzardo con il presente e il futuro del Salento".

 

"Da una parte c’è l’Ue, che con l’ennesimo rinvio della votazione sulla revoca del reimpianto sta dimostrando una mollezza politica intollerabile - denuncia Blasi - dall’altra ci sono i fatti di Presicce, gli atti vandalici nel campo sperimentale di Giovanni Melcarne - verso cui va tutta la mia più completa e sentita solidarietà - che ci chiamano a un rigoroso impegno nel riaffermare il valore civico e politico della scienza e della ricerca. Nel mezzo c’è un territorio ferito, il Salento, e un settore produttivo in ginocchio, quello degli olivicoltori e dei vivaisti, vere vittime di questa situazione paradossale in cui si continuano a compiere passi indietro".

"Arrivati a questo punto - sottolinea l'ex segretario regionale del PD - è necessario mantenere la calma e concentrare l’azione politica in vista del 16 ottobre prossimo, giorno in cui si riunirà nuovamente il Comitato fitosanitario europeo e giorno in cui il governo italiano non potrà accettare di lasciare Bruxelles senza una risposta certa da parte dell’Ue riguardo al reimpianto degli ulivi". 

 

"E’ singolare e svilente - lamenta Blasi - che in una lotta contro il tempo in cui il tempo a disposizione è già scaduto, l’Ue ci rimandi di mese in mese. E questo, benché, nella sostanza, ci sia una sostanziale intesa sulle tre modifiche prioritarie da apportare alla decisione di esecuzione del maggio 2015, ossia: autorizzazione al reimpianto di nuovi ulivi, tutela degli alberi secolari non infetti presenti ad almeno 100 metri da pianta infetta e autorizzazione alla movimentazione delle varietà di vite resistenti alla Xylella (Negroamaro, Primitivo, Cabernet Sauvignon)".

 

"A questo punto, proprio in vista del 16 ottobre - suggerisce - sarebbe sensato proporre al ministro Martina la divisione del documento in due o più parti, così da isolare e licenziare gli articoli su cui vi è accordo, che in fin dei conti sono quelli ritenuti prioritari dalla Puglia. E’ importante ribadire che il reimpianto di nuove cultivar di ulivo è un passaggio decisivo nella lotta all’epidemia e i nostri olivicoltori su questo sono già pronti: ci sono centinaia di nuove piante di ulivo ferme nei vivai in attesa di essere piantate, in attesa che l’Ue ci degni di una risposta".

 

"Ma accanto a questo c’è una battaglia politica di più lungo respiro - segnala Blasi - tanto più delicata quanto ci tocca da vicino, una battaglia in cui siamo tutti coinvolti e che ci impegna a riaffermare il valore prioritario della scienza e della ricerca nella prevenzione e nella cura di questo genere di emergenze. Sono vicino a Melcarne quando denuncia l’assurdo clima antiscientifico nel quale ci troviamo e ne indica la politica come principale artefice".

"E’ per questo che, d’ora in avanti, occorre assumersi la responsabilità di un deciso cambio di rotta - conclude e sprona il leader salentino - su questo punto non è più possibile retrocedere. Quanto accaduto nel campo sperimentale di Presicce è intollerabile e allo stesso tempo inquietante, non solo perché quei virgulti di ulivo stupidamente sradicati potevano custodire importanti risposte scientifiche dopo un anno e mezzo di paziente lavoro, ma perché ci ricorda che al di là della pachidermica agilità dell’Ue contro cui è facile ritrovarsi, il vero nemico da combattere ce l’abbiamo in casa e corre più veloce della Xylella. Si chiama ignoranza”.

​(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato in precedenza: Blasi (Pd): 'Per xylella serve intelligenza politica'

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