Xylella, M5S bacchetta l'UE
Emiliano convoca la task force
Xylella, il M5S punta il dito sulle colpe dell'Unione Europea e Michele Emiliano convoca la Task Force
E' senza appello la censura del consigliere regionale M5S, vice presidente della Commissione Ambiente, Cristian Casili, all'UE sul groviglio Xylella, ritenendo "emblematico" che sulla questione la Corte di Giustizia UE si sia incartata per l'ennesima volta. Proprio sulla misura che, come dicono i giudici "E' proporzionata all’obiettivo di protezione fitosanitaria ed è giustificata dal principio di precauzione".
“L’Europa, che è prima responsabile del disastro Xylella, non avendo adempiuto correttamente al controllo sullo scambio merci internazionale - dichiara Casili - oggi si appella al ‘principio di precauzione’ per ricorrere nuovamente alle eradicazioni. Allo stato attuale le eradicazioni non risolveranno nulla e causeranno solo una desertificazione del territorio di cui Emiliano sarà chiamato a rispondere. L’unica strada è quella della ricerca e dello studio multidisciplinare”.
“Ci chiediamo - commenta Casili - come mai tale principio sia valido solo quando si deve distruggere, ma rimane inascoltato quando i cittadini ricorrono ad esso per salvaguardare la propria salute e i territori. Torno a ripetere come fatto in tutti questi anni che, allo stato attuale, il batterio degli ulivi non è più controllabile attraverso l’eradicazione: il territorio interessato e le specie potenzialmente ospiti faranno fallire qualsiasi intervento. l'unica via d'uscita è la ricerca e lo studio multidisciplinare, altre strade maestre non ne vedo”.
“I monitoraggi - prosegue il consilgiere pentastellato - così come sono stati concepiti a questo punto serviranno solo a sprecare risorse pubbliche senza un efficace controllo delle infezioni che si riscontrano con difficoltà e scarsa precisione. O si cambia rotta o qualcuno poi dovrà spiegarci perché queste misure così drastiche non hanno funzionato causando una desertificazione apocalittica a cui le comunità locali non staranno di certo a guardare dalla finestra”.
“Emiliano e la Regione Puglia - conclude Casili - si giocano una partita che lascerà strascichi così pesanti di cui ancora si sottovalutano le conseguenze”.
E sulla sentenza della Corte di Giustizia Europea in merito alla vicenda Xylella, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano dichiara in una nota diffusa: “La sentenza ribadisce l’assenza della prova scientifica del nesso causale fra batterio ed essiccamento. Purtroppo nonostante l’assenza di tale evidenza scientifica la Corte ha ritenuto di confermare misure drastiche, che rischiano di produrre conseguenze inimmaginabili per il nostro paesaggio e anche per la nostra economia. Ho convocato martedi prossimo la Task force per una valutazione nel merito degli effetti della sentenza”.
All’esito della riunione della Task force, il Presidente Emiliano intende far seguire l'incontro con la Procura di Lecce e il Ministero dell’Agricoltura: “Sulla base della posizione italiana, che scaturirà da tali incontri, richiederò un incontro con le massime Autorità dell’Unione Europea, ovvero con il Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, Vytenis Andriukait
“La Regione Puglia vuole definire un percorso di lunga prospettiva - aggiunge Emiliano - che tenga conto delle misure compensative e degli indennizzi a favore dei soggetti colpiti dalle eventuali misure imposte dall’Unione Europea. Intende inoltre condividere un progetto complessivo di ripensamento e rilancio dell’agricoltura nelle zone colpite. Infine definire un piano di salvaguardia del patrimonio arboreo insostituibile della Regione Puglia, a cominciare dai nostri ulivi secolari".
"Faremo di tutto per proteggere il patrimonio paesaggistico della nostra Regione - conclude il Governatore pugliese - e per questo seguiremo ed sosterremo la ricerca scientifica e in particolare i protocolli sperimentali più promettenti volti a garantire una maggiore resistenza delle piante di olivo alla batteriosi”.
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Xylella, un ginepraio: la Corte UE condanna gli ulivi del Salento