PugliaItalia
Xylella, si resiste all'azione radicale
Europa, rischio embargo
Il rischio di embargo dei prodotti pugliesi in Europa, a causa dell'inerzia manifesta nei confronti degli effetti devastanti dell'attacco della "Xylella" agli ulivi - una vera e propria sciagura che ha messo in allarme in primis le cantine e i produttori vitivinicoli - è sempre più minacciosamente concreto.
Dopo le denunce-esempio di grandi aziende come Tormaresca, quelle di tante piccole e medie realtà agro-produttive e la solidarietà di chi vede profilarsi all'orizzonte un pericolo ancora più letale, l'Assessore all'Agricoltura, Leo Di Gioia, prova a smorzare i toni pur rimanendo in ansiosa allerta: “L’apprezzamento da parte dell’Ue sull’avvio delle attività di contenimento della Xylella fastidiosa, attuato dal Commissario delegato Silletti, ci fa ben sperare circa la possibilità di una modifica della Decisione comunitaria 789 che contempla la vite suscettibile all’infezione batterica del fitopatogeno, nonostante un’evidenza scientifica che dimostra il contrario”.
Si è tenuta a Bruxelles la riunione del Comitato Fitosanitario, ove, con una relazione dettagliata delle attività realizzate dall’approvazione del Piano Silletti, il Ministero delle Politiche agricole ha illustrato i dati delle estirpazioni e dei monitoraggi effettuati sino ad oggi, nonché l’attività di risarcimento in favore di quei proprietari conduttori che eradicano gli alberi infetti, entro dieci giorni dalla notifica dell’ordinanza, come previsto dal Piano del Commissario delegato.
“La relazione è stata accolta favorevolmente dagli Stati membri intervenuti, ma, ad oggi, l’approccio è di estrema prudenza”, fa sapere Di Gioia.
“Il Piano predisposto dal Comandante Silletti - ribadisce l’assessore - è adesso l’unico strumento che abbiamo per fermare l’avanzata del fitopatogeno. Se, come è emerso dalla riunione, dimostreremo di ottemperare a quanto previsto dal Piano e di avere sottocontrollo l’avanzata del batterio, riusciremo a far valere le nostre istanze in sede europea, a tutelare la nostra economia, scongiurando il rischio imminente di embargo dei nostri prodotti”.