A Roma ci vuole lavoro, no scontri politici. Uil: "Sì allo stadio"
Sono oltre 200 mila in cerca di occupazione. E' allarme tra i giovani: metà "a spasso"
di Claudia Sorrentino
Elezioni, emergenza Roma, legalità sicurezza, promesse degli aspiranti sindaco e un tema fondamentale: il lavoro. Chiunque a Roma dovesse diventare il nuovo sindaco, dovrebbe confrontarsi con un grande tema: la crisi dell'occupazione. I dati sulla mancanza di lavoro preoccupano soprattutto per i numeri nel comparto dell'edilizia. Cosa fanno i sindacati? Quali idee e progetti propongono? Sono a favore di grandi opere, seppur private, che possano garantire nuova occupazione? Affaritaliani.it lo ha chiesto ad Alberto Civica, segretario generale UIL per Roma e Lazio.
Civica partiamo da un dato di fatto: siamo a metà del 2016 e Roma continua ad essere una città affamata di lavoro.
"Purtroppo è così. Roma conta oltre duecentomila persone senza lavoro. La disoccupazione giovanile è arrivata al 45%, quella femminile supera il 14%. E' vero, i dati più recenti e aggiornati parlano di un incremento occupazionale rispetto al 2015, eppure si continua a non produrre ricchezza. Aumenta il lavoro “povero”. Cresce la fascia dei nuovi poveri".
"E i sindacati cosa fanno ?
"Da oltre due anni tentiamo un'interlocuzione col governo Renzi per cercare di riportare soldi nelle tasche dei lavoratori, ma il Governo rifiuta dialogo e confronto e guarda solo alle imprese.
Tornando alla situazione romana. Riparte, seppur lentamente, il mercato immobiliare, ma il settore edilizio continua a ristagnare. Soluzioni, cure, idee?
"Basterebbe studiare i numeri. Nella Capitale il fabbisogno abitativo ammonta a 40mila unità a fronte di 160mila immobili sfitti. Va da sé che occorre dapprima investire sui cantieri già esistenti, quindi sulle infrastrutture. La famosa cura del ferro, ce l'ha presente"
Eppure i tanti, forse troppi, candidati a sindaco di Roma non mettono al centro del proprio programma elettorale la questione occupazione...
"Noi come sindacato lo abbiamo chiesto ad ogni candidato. Lo abbiamo chiesto come prima cosa. Ognuno di loro nel rispondere sostiene di avere la ricetta giusta e che in fondo occorra solo trovare i soldi. Io dico che alcune cose sono banali da realizzare al fine di produrre nuovi posti di lavoro".
Ci fa qualche esempio?
"Beh si potrebbe cominciare col terminare la metro C, col completare la B. Per non palare poi del raddoppio della Tiburtina. La verità è che Roma è sempre di più terreno di scontro politico, oggetto di scandalo e simbolo di potere. Se il sindaco che verrà eletto non dovesse riscontrare il gradimento di Governo e Regione Lazio, credo che la neo amministrazione avrà vita dura".
Quindi, per tornare alla questione posti di lavoro, grandi opere come la nuvola di Fuksas o lo stadio di proprietà della Roma che dovrebbe sorgere a Tor di Valle, aiuterebbero la città? Si potrebbero aprire migliaia di opportunità...
"Se valutiamo la cosa sul piano occupazionale assolutamente sì. Non scomparirebbe la disoccupazione, ma i dati tornerebbero ad essere più confortanti. Nel caso della nuvola di Fuksas ad esempio 500 edili hanno trovato impiego durante la fase realizzativa. E i numeri sono destinati a salire. Potrebbero trovare lavoro ben 1500 operai quando il nuovo polo fieristico andrà a regime. Se invece ci basassimo sulle previsioni di sviluppo per quel che concerne il cantiere stadio, allora il traguardo raggiungibile sarebbe eccezionale: 10mila nuovi posti di lavoro. Di questo parla il progetto nel suo complesso, forse anche qualcosa di più. Aspettiamo ora che l'iter in Regione produca risultati".
LA CITTA' DEI DISOCCUPATI - 1. PARLA DI BERARDINO, CGIL
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