Roma
A Roma l'esercito del “nero” si gonfia: gli irregolari sono almeno 367mila
Cgia di Mestre: “Una perdita per le casse dello Stato di 4,7 mld”
Tre milioni e centomila lavoratori in nero in Italia, oltre il 40% (pari a quasi 1.270.000) sono “occupati” al Sud. La capitale si è “guadagnata” una buona fetta di questo esercito irregolare.
Secondo la stima elaborata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre i lavoratori irregolari sono 366.800, con un’incidenza percentuale del valore aggiunto da lavoro irregolare sul pil pari al 5,3 per cento.
Questa situazione, secondo l’elaborazione della Cgia, si traduce in 4,7 miliardi di euro di mancate entrate per lo Stato dal Lazio.
"Questo esercito di invisibili che ogni giorno lavora nel Paese senza versare tasse e contributi dà luogo a 77,2 miliardi di euro di Pil irregolare all’anno”, spiega la Cgia.
Tre milioni di persone che sono costituiti da lavoratori dipendenti che fanno il secondo lavoro; da cassaintegrati o pensionati che arrotondano le loro magre entrate o da disoccupati che in attesa di rientrare ufficialmente nel mercato del lavoro sbarcano il lunario 'grazie' ai proventi di una attività irregolare.
Come ricordato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, si ricorda che il valore aggiunto “prodotto” dal sommerso economico nel 2014 è stato stimato dall’Istat in 194,4 miliardi di euro (che include i flussi generati dalla sotto-dichiarazione, dal lavoro irregolare e dagli affitti in nero). Tale importo sale a 211,3 miliardi se si considerano anche le attività illegali (prostituzione, traffico stupefacenti e contrabbando di sigarette)".