Roma
Amatriciana, la carica dei fan dei carboidrati. No aglio, ricetta alla "prova del Cracco"
Oltre 15 quintali di spaghetti, 5 di guanciale e 3 di pecorino per deliziare i 10.000 visitatori attesi da ogni parte d’Italia, e persino dall’Inghilterra e dall’Irlanda: ad Amatrice è tutto pronto per l’evento più atteso dell’anno. D’altronde, come amano ricordare nel paese in provincia di Rieti, “solo l’amatriciana è meglio dell’amatriciana!”. Il 29 e il 30 agosto la pasta, il pomodoro, il pecorino e il guanciale, ovvero le “quattro p” che rappresentano i capisaldi di questo piatto amato in tutto il Mondo, saranno protagoniste dalla 49esima edizione della “Sagra degli spaghetti all’amatriciana” nel paese in provincia di Rieti. E non sorprenda la scelta del formato della pasta, perché pochi sanno che la ricetta originale non prevedeva i bucatini, bensì gli spaghetti, peraltro senza il condimento del pomodoro, che è stato aggiunto solo successivamente.
Di una cosa, qui fra i Monti della Laga, sono tutti certi: l’utilizzo dell’aglio è assolutamente vietato. Ne sa qualcosa il famoso chef Carlo Cracco, che alcuni mesi fa aveva raccontato in diretta tv il suo segreto per prepararla: l’aglio in camicia. Una sortita che aveva scatenato una pronta reazione da parte dell'amministrazione Comunale in difesa della ricetta classica e che, dopo giorni di acceso dibattito, aveva portato alla retromarcia da parte del cuoco stellato. Guai, insomma, a toccare agli abitanti di Amatrice il loro piatto più noto, realizzato peraltro rigorosamente con materie prime a chilometro zero come il guanciale Amatriciano e il pecorino Amatriciano, prodotti a denominazione comunale.
Mai come quest’anno, insomma, questa ricetta ha fatto parlare di se: ma se si fa presto a dire amatriciana, gustarla nel luogo in cui è stata inventata non ha prezzo! Un motivo in più per raggiungere questo fine settimana Amatrice, che grazie alla sua collocazione geografica strategica – al confine fra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, in una zona di passaggio tra l’Adriatico e il Tirreno –è stata infatti per tanti secoli teatro di innumerevoli avvenimenti storici. Un passato importante che ha lasciato tracce indelebili come la Torre Civica del XIII Secolo, la Chiesa di Sant’Agostino con le sue torri campanarie, il portale tardo gotico con i suoi splendidi affreschi e altre architetture religiose degne di nota. Per gli amanti del verde e della natura è bene sapere che dal 1991 il territorio di Amatrice è incluso nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga a cui il paese ha dedicato il “Parco in Miniatura”, un giardino della conoscenza dove sono riprodotti in scala i monumenti, gli animali e l'intero territorio del Parco nazionale. I visitatori avranno davvero l’imbarazzo della scelta fra i sentieri e i percorsi proposti e magari, prima di lasciarsi conquistare da un piatto di amatriciana, opteranno per una puntata al lago Scandarello, circondato dalle vette dei Monti della Laga e popolato da carpe regine, tinche, anguille e lucci.
A cura di Fuoriporta