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Roma
Amianto a scuola, Municipio dimentica. Bimbi in classe pannelli forati

La scuola è imbottita di amianto ma il Municipio se ne dimentica e autorizza un campionamento con la foratura della struttura, che nel frattempo perde pezzi, mentre i bimbi sono nell'edificio e le lezioni si svolgono regolarmente. E' l'ennesima storia di ordinaria follia, un altro esempio di schizofrenica burocrazia e negligente approssimazione che ha per protagonista una scuola romana. Siamo nell'XI municipio in via dei Papareschi: la scuola Il Melograno ospita cinque classi e un centinaio di piccoli alunni tra i tre e i sei anni.
Nel novembre del 2015 alcuni pannelli esterni si staccano per la cattiva manutenzione e tra i genitori inizia a girare la voce che nella scuola è presente amianto. In molti si allarmano e chiedono spiegazioni all'Ufficio tecnico del municipio: numerosi scambi di email fino a quando due mesi dopo, il 25 gennaio, dopo un sopralluogo, si procede ad un intervento di campionamento.
A raccontare la storia è un rappresentante del Comitato genitori che, sostenuto e guidato dall'Osservatorio Nazionale Amianto, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma.
“Durante l'operazione di campionamento i bambini erano presenti a scuola e le attività si sono svolte regolarmente. La classe interessata al campionamento nel primo padiglione viene fatta spostare nell'atrio mentre le altre due classi vengono lasciate al loro posto con le porte chiuse. Nel secondo padiglione si procede con le stesse modalità. Al termine dell'operazione dopo la “pulizia” effettuata dal personale della scuola i bambini vengono fatti rientrare in in aula, un'ora dopo”, racconta la mamma.
Alla fine dell'intervento sul muro esterno della scuola sono ben visibili due grossi fori abbastanza profondi, come si vede dalle fotografie. Secondo il resoconto della ditta che ha eseguito il lavoro, si è provveduto “ad effettuare una perforazione dall'esterno all'interno dell'edificio con una perforatrice fermandosi prima dello strato interno del cartongesso”.
La preoccupazione dei genitori aumenta, anche per le modalità con cui si sono svolte le operazioni, e si decide di chiedere un accesso agli atti per verificare il tipo di interventi realizzati nel passato. L'incubo diventa realtà quando dalla documentazione emerge chiaramente che le mura sottoposte a campionamento sono realizzate completamente in amianto, che è stato poi incapsulato nel 2001. All'interno di un'ampia relazione viene descritto il piano di lavoro e l'intervento realizzato quindici anni fa, di cui tutti nel frattempo si erano dimenticati. “Emerge la completa irregolarità delle procedure seguite che non hanno in alcun modo valutato i documenti esistenti prima di eseguire l'intervento”, spiega il rappresentante del Comitato.
Il 24 febbraio arriva l'esito del campionamento che conferma ovviamente la presenza di amianto. L'Ufficio tecnico del municipio a questo punto ha un sussulto di memoria e comunica a tutti gli organi competenti la necessità di ripristinare i pannelli che sono crollati e monitorare l'ambiente. Monitoraggio che viene effettuato il 14 marzo, ovvero quasi due mesi dopo l'intervento di campionatura. Questa volta la scuola viene chiusa e viene chiamata una ditta specializzata. I risultati, nelle mani dei genitori il 21 marzo, affermano che “le concentrazioni di fibre di amianto sono inferiori al valore di concentrazione limite di esposizione”. Dunque le fibre ci sono ma non superano il limite di legge affinché si possa considerare inquinamento in atto.
Un esito tutt'altro che consolante per i genitori dei bambini, visto che nel rapporto dettagliato si raccomanda di “informare il personale di non forare o manomettere le pannellature interne in cartongesso”.
“Durante tutto il periodo, in mancanza del funzionario della scuola in malattia per alcuni mesi, nessuno ha ritenuto di dover indire una riunione per informare e tranquillizzare le persone”, dice la mamma. “E nessuno, almeno negli ultimi tre anni, ha mai informato i genitori della presenza di amianto e tutti gli interventi di manutenzione per caldaie, acqua, riscaldamento, sono avvenuti senza le accortezze che solo ora si riscoprono necessarie”.
Ora i genitori degli alunni hanno deciso di rivolgersi alla magistratura con il sostegno dell’ONA e l’assistenza legale dell’avvocato Ezio Bonanni: «Le nostre recenti rilevazioni certificano la sussistenza di almeno 100 casi di mesotelioma tra gli operatori delle scuole dei diversi ordini e gradi e ciò conferma che la presenza di questo minerale killer nelle 2400 scuole ha avuto purtroppo un impatto sulla salute umana”, spiega il legale. “Per questo l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto insiste nel chiedere l’immediata bonifica e la sua totale rimozione, anche perché non sono condivisibili le tesi secondo le quali ci sarebbe dei limiti di esposizione tollerabile. Possono infatti bastare poche fibre per determinare l’insorgenza del mesotelioma ed anzi, in alcuni casi è sufficiente una dose “piccola, straordinariamente piccola. Ecco perché ci siamo battuti, ci stiamo battendo e ci continueremo a battere per la tutela della salute secondo il principio della prevenzione primaria, che consiste nell’evitare ogni forma e dose di esposizione all’amianto come strumento veramente efficace di tutela della salute”.

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