Roma
Arte romana, contemporanea e cinema: la mostra al Palazzo delle Esposizioni
Dal 22 aprile al 27 agosto sarà visitabile la mostra “Vita dulcis, paura e desiderio nell'Impero Romano”.
Una mostra sull'arte romana che rivive grazie ai grandi colossal del cinema ambientanti nell'antica Roma e grazie all'arte contemporanea. Questo è ciò che si potrà ammirare nella mostra che sarà allestita al Palazzo delle Esposizioni, a cura di Francesco Vezzoli e Stéphane Verger.
Vezzoli in questa mostra propone un mix tra la cultura antica e la sua arte e l'arte contemporanea e l'immaginario moderno, con l'aggiunta di spunti cinematografici. Questo è ciò che verrà mostrato in “Vita dulcis, paura e desiderio nell'Impero Romano”, una mostra innovativa perché costituita da un percorso espositivo che avvicina i visitatori alle opere d'arte, superando la freddezza tipica dei musei. Inoltre alle opere antiche saranno alternate le opere di arte contemporanea, realizzate dallo stesso Vezzoli, e ai grandi film ambientati nell'antica Roma, come Cabiria (1914) e Satyricon di Federico Fellini.
La mostra
L'esposizione sarà organizzata su tre livelli: arte romana, con reperti provenienti dal Museo Nazionale Romano, l'arte contemporanea e il cinema. In tutto la mostra consterà di sette sale tematiche. La prima sarà intitolata “Para bellum” e riguarderà la guerra e il corpo maschile. La seconda sarà “Animula vagula blandula”, dedicata ad Antinoo, amante dell'imperatore Adriano, e al culto che l'imperatore gli dedicò. Il tema è quindi l'amore. La terza sala sarà “Dux femina facti”, dedicata alla figura della donna, nell'antica Roma e nella modernità. Segue poi “Certa omnibus”, la quarta sala, dedicata alla morte e al culto dei defunti nell'antica Roma. La quinta sala, “Ridente dicere verum”, è invece ispirata al film di Fellini Satyricon: i busti e le statue saranno disposti quasi a rievocare un banchetto, con la scena della “Cena Trimalchionis” proiettata. Seguono la sesta sala “Ubi potentia regnat”, dedicata alle rappresentazioni degli imperatori romani, e la settima “Mixtura Dementiae”, dedicata invece alla caduta dell'impero.