Roma
Atac-Cotral, il Dopolavoro dei tranvieri verso il fallimento
Per ora saltano gli stipendi di maggio di 70 dipendenti e i pagamenti i fornitori. Poi, se sarà necessario, verranno venduti gli stabilimenti balneari di Castelfusano, il centro sportivo sul lungotevere Thaon de Revel e l'albergo di Roccaraso, nonché i "bilancioni" da pesca a Fiumicino. Sotto il peso dei debiti e dei versamenti delle quote dei dipendenti che le aziende hanno congelato, rischia il fallimento lo storico Dopolavoro Atac-Cotral
Si prepara un'estate amara per i dipendenti e per i familiari delle aziende di trasporto di Roma e del Lazio, che vedono compromessi quei benefit accumulati negli anni e che permetteva loro bagni al mare, ristoranti sulla spiaggia e vacanze al fresco di Roccaraso.
Di fronte ad Atac e Cotral che hanno trattenuto le quote dei dipendenti, chiedendo finalmente chiarezza sui conti e sulla gestione di mense e servizi sportivi per i quali versano una quota aggiuntiva a quelle dei dipendenti, la "macchina del divertimento" si è inceppata.
A dare l'allarme è il presidente del Dopolavoro Atac-Cotral, Maurizio Scalise in una lettera "accorata" con la quale chiede intanto il versamento delle somme di denaro che rientrano negli accordi sottoscritti tra Dopolavoro e Atac.-Cotral, e poi alza le mani in segno di resa, dichirandosi disponibile a trasformare l'associazione dei tranvieri in una società partecipata e controllata, ma solo se sarà "una decisione, con una transizione organizzata e guidata".
Dopo anni in cui i sindacati si erano costruiti una specie di feudo finanziato in quota parte dai dipendenti e per l'altra metà dalle società pubbliche, è arrivato il conto. Come se si fossero messe d'accordo, Atac e Cotral hanno deciso di congelare i versamenti al Dopolavoro, stringendolo in una morsa finanziaria che non lascia scampo: o il regno dei sindacati apre le porte alla trasparenza e decide di far controllare conti e servizi alle spa, oppure sarà costretto a chiudere e a cambiare natura, diventado una "controllata a tutti gli effetti".
E mentre il presidente di quella che si autodefinisce "una associazione non riconosciuta di natura sindacale.. un ente di tendenza", lancia l'allarme, l'atac di Marco Rettighieri porta "il fascicolo Dopolavoro" in Procura. Il vero nodo del contendere è il controllo del numero dei pasti erogati all'interno della serie di mense aziendali, pagati in parte come contributo da Atac e Cotral, ma per i quali non esiste alcun controllo di natura qualitativa e quantitativa. Insomma, Atac e Cotral hanno presentato il conto. O il Dopolavoro rendiconta i servizi erogati, oppure niente soldi. E addio vacanze estive, vacanze invernali, centro sportivo e prestiti a tassi agevolati, oltre a un incredibile numero di accordi commerciali che hanno permesso ai tranvieri di vivere meglio e risparmiare un po'. La battaglia è solo all'inizio ma vale la regola che chi ha il denaro in mano ha già vinto. Sta per crollare l'ultima enclave di quello che una volta era il potentissimo sistema sindacale degli autoferrotranvieri.
La storia della "giostra dei tranvieri"