Bertolaso "sindaco": "Pronto ma senza partiti" "La mia esperienza per l'emergenza Roma"

di Fabio Carosi

Tronca e Gabrielli non si discutono, "due tosti che conosco bene perché hanno lavorato con me, sono due persone preparatissime che sanno anche come far funzionare la burocrazia". Guido Bertolaso sorride: a Virus in prima serata su Rai 2 in compagnia del sindaco di Firenze Nardella annuncia ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Roma. Meglio, la sua "disponibilità" a dare il colpo mortale ai partiti mettendosi a disposizione della città.
E non è annuncio ufficiale, poco ci manca. Ma è l'apertura di quel dibattito che potrebbe portare centro, centrodestra e destracentro a riunirsi intorno ad un progetto di "emergenza Roma" per lavorare alla rinascita della città.
Vice commissario per il Giubileo dell'anno 2000, Capo della Protezione Civile onnipresente su tutte le emergenze nazionali, una serie di rapporti internazionali che potrebbero aprirgli le porte dell'Onu, Bertolaso non teme neanche lo scoglio del processo di maggio prossimo per la Commissione Grandi Rischi all'Aquila e lo sa bene anche il sindaco di Firenze Dario Nardella che, di fronte all'assist del conduttore di Virus, Nicola Porro, sceglie la strada di rinviare il dibattito, perché al centrosinistra di Governo non conviene addentrarsi in una polemica dove c'è del fango che non potrebbe schizzare l'immagine di Bertolaso. Neanche se fosse la storia della massaggiatrice del Salaria Village, tornata in Brasile senza che nessuno la interrogasse per conoscere la verità sulle prestazioni.

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Bertolaso sorride ancora e rilassa i muscoli facciali: "Io sono un cittadino di Roma, orgoglioso di essere romano de' Roma e che non può sopportare lo stato di degrado". Porro incalza: "E' candidato"? "Non mi risulta, semplicemente mi è stato chiesto di essere disponibile qualora ci fossero le condizioni".
E questo è l'ultimatum che Bertolaso lancia alla politica romana non Pd, "dove ci sono già due candidati": "Posso anche prendere in considerazione questa ipotesi, non certo come candidato di un partito o di uno schieramento. Al di sopra dei partiti, seguendo un discorso di intese più ampie e disponibile a lavorare sui programmi e non sulle ideologie".
Nicola Porro non molla l'osso: "Bertolaso, non si pone il tema di candidarsi con Forza Italia o altri partiti"? Replica decisa: "Io ho in tasca la tessera dei donatori di sangue e di un'altra squadra della quale sono tifoso.. Mi candiderei". Non riuscendo a spolpare l'osso il conduttore di Virus si gioca l'asso: "E con i processi....". Replica serafico: "Me lo dice anche mia moglie.... che sono un pazzo solo a prendere in considerazione l'ipotesi".
Poi avverte politica e cittadini sulle sue intenzioni: "Io ho fatto sempre il servitore dello Stato e questa città è in una situazione insopportabile. Il mio curriculum dice che sono riuscito a gestire le qualche emergenze e questa città è in emergenza. Mi sono occupato di rifiuti, di trasporti di abitazioni di alluvioni e di altro. Forse un po' di competenza ed esperienza ce l'ho e poi c'è il problema dei processi che va preso in considerazione ma ne possiamo parlare in un altro momento". Magari quando sarà candidato e allora sarà il momento del fango.