Roma
Carte segrete rubate in Vaticano. Vatileaks, Monsignore in arresto
Arrestati in Vaticano Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e la Dottoressa Francesca Chaouqui, in passato segretario e membro della Commissione referente di studio e indirizzo sull’Organizzazione delle Strutture Economico Amministrative della Santa Sede, istituita dal Papa nel luglio 2013 per vagliare carte e conti di tutti i dicasteri, e per suggerire riforme per la razionalizzazione delle spese e una migliore gestione complessiva.
Due libri contenenti i documenti riservati sulle finanze della Santa Sede e registrazioni di colloqui del Papa con alcuni collaboratori sarebbero stati scritti proprio grazie all'aiuto del prelato e del membro laico della COSEA. Dopo l'annuncio dell'uscita dei volumi "Avarizia" di Emiliano Fittipaldi e "Via Crucis" di Gianluigi Nuzzi, e le prime anticipazioni pubblicate sui giornali, gli investigatori della Gendarmeria sarebbero risaliti velocemente alle possibili fonti.
Un provvedimenti clamoroso come accadde nel maggio 2012 con l'arresto del maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, processato, condannato per il furto di documenti dalla scrivania papale e poi graziato da Benedetto XVI. Ora il colpo di scena per quello che è stato presentato come un secondo Vatileaks ancora dell'effettiva divulgazione dei documenti nelle librerie. La Dottoressa Francesca Chaouqui è stata rimessa subito in libertà per la collaborazione prestata alle indagini. Il prelato rimane invece in stato di arresto. I due sabato e domenica scorsi sono stati convocati per essere interrogati e poi dichiarati in arresto.
"La divulgazione di notizie e documenti riservati è un reato previsto dalla Legge n. IX dello Stato della Città del Vaticano" - ha commentato il portavoce vaticano, padre Lombardi - Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal Papa. Pubblicazioni di questo genere – ha concluso Lombardi – non concorrono in alcun modo a stabilire chiarezza e verità, ma piuttosto a generare confusione e interpretazioni parziali e tendenziose. Bisogna assolutamente evitare l’equivoco di pensare che ciò sia un modo per aiutare la missione del Papa”
L'ipotesi che i documenti provengano dall'archivio della COSEA rende questo Vatileaks 2 meno inquietante del primo, dato che non si tratterebbe di carte sottratte dalla scrivania papale. Confermata la violazione del computer del Revisore generale della Santa Sede, Libero Milone: la Gendarmeria vaticana aveva aperto un'indagine per scoprire chi nelle ultime settimane ha carpito i dati contenuti nel Pc dell'uomo che nel giugno 2015 è stato nominato alla guida del nuovo ufficio, frutto della riforma delle finanze e degli enti economici d'Oltretevere. Secondo il nuovo statuto, l'Ufficio del Revisore è l'ente al quale è affidato il compito di revisione dei dicasteri della Curia Romana e delle istituzioni a essa collegate e alle amministrazioni che fanno capo al Governatorato della Città del Vaticano.