Roma
Caso Cucchi, in calo la fiducia del Paese nell'Arma dei Carabinieri: -5%
La fiducia degli italiani nelle istituzioni penalizza l'Arma dei Carabinieri. Indagine Eurispes Rapporto Italia 2020. llaria Cucchi: "Ho fiducia nell'Arma"
Crolla la fiducia degli italiani nelle istituzioni dopo anni di consensi in crescita e, per la prima volta, diminuisce l'apprezzamento degli italiani per l'Arma dei Carabinieri.
L'Arma paga a caro prezzo il processo Cucchi e l'evidenza arriva dal rapporto Eurispes 2010 che premia invece la Guardia di Finanza “apprezzata” da sette italiani su 1dieci, posizionandosi al primo posto della classifica delle forze dell'Ordine.
A seguire si posiziona la Polizia di Stato con il 69% della fiducia (meno 2,5 rispetto al 2019). Chi invece lavora in “discesa” sono proprio i Carabinieri che passa dal 70,5% del 2019 al 65,5% con un calo di consensi del 5%. Ovviamente l'indagine misura il consenso della popolazione e per Polizia e soprattutto Carabinieri non tiene in considerazione la presenza capillare sul territorio con Commissariati e Stazioni che coprono tutto il Paese.
Il commento di Ilaria Cucchi: "Io ho fiducia nei Carabinieri"
"Sono profondamente dispiaciuta per il calo di fiducia che lei mi dice esser stato registrato da parte dei cittadini per l’Arma dei Carabinieri. Colpa del caso Cucchi? Sarei ipocrita a negarlo. Se non altro per il fatto che ben due comandanti generali dell’Arma mi hanno in più occasioni personalmente rappresentato i gravi danni di immagine subiti dall’istituzione che rappresentavano e rappresentano: il generale Del Sette ed il Generale Nistri. Siamo tutti esseri umani, con le nostre qualità e con i nostri difetti. Con i nostri meriti e le nostre colpe. Quando sbagliamo dobbiamo esser tutti chiamati e rispondere dei nostri errori. Chiunque può commettere atti criminali. Anche chi indossa una divisa o rappresenta un’istituzione. Non per questo deve essere tenuto immune da responsabilità o si deve poter gettare fango sulla sua istituzione di appartenenza. Coloro che hanno pestato a morte Stefano hanno macchiato la divisa che portavano ma nulla hanno a che fare con tutte le decine di migliaia di colleghi che svolgono valorosamente il loro dovere per garantire la sicurezza dei cittadini. Cosa è allora che ha fatto tanto male all’Arma? Quello che è accaduto dopo. I depistaggi, lo spirito di corpo invocato in modo criminale, il trattamento riservato ai carabinieri che, pur in grave ritardo, hanno avuto per primi il coraggio di squarciare il velo di omertà che pareva impenetrabile. Ho ancora fiducia nell’Arma? Assolutamente si. Piena. Se posso permettermi un suggerimento è questo: il valore incommensurabile del servizio alla collettività che quotidianamente offre è fuori discussione. Occorre, tuttavia, più trasparenza nelle situazioni interne di crisi. Quando qualcuno sbaglia. Più tutela verso chi denuncia. Io comunque, quando ho bisogno, mi rivolgo ai Carabinieri con la stessa fiducia di prima. Ne ho conosciuti tantissimi che mi hanno voluto portare la loro solidarietà. Il Carabiniere va rispettato sempre. Basta solo che la legge sia uguale per tutti".