Caso Moro, la 'Ndrangheta spiava in via Fani. Nirta era lì
Rapimento Moro: la rivelazione è del presidente della Commissione, Giuseppe Fioroni
di Patrizio J. Macci
"La 'ndrangheta era presente il 16 marzo 1978 in via Mario Fani durante il sequestro del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro con un suo esponente di spicco: Antonio Nirta, soprannominato "due nasi" per la sua dimestichezza con l'uso della doppietta" morto a 96 anni nel 2015 ritenuto il paciere della "guerra di mafia" di Reggio Calabria che tra il 1985 ed il 1991 provocò oltre mille morti e di altre faide in Calabria. Riuscì sempre a schivare tutti i processi nei quali è stato coinvolto, morendo da incensurato e con una pensione da agente forestale.
Faticosamente il suo volto è stato inchiodato dal lavoro scientifico del Ris dei Carabinieri svolto con tecnologie e mezzi all'epoca non utilizzabili perché inesistenti. Lo ha dichiarato Giuseppe Fioroni, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sequestro e l'omicidio di Aldo Moro a pochi mesi dalla ricorrenza dei cento anni dalla nascita del leader democristiano. Il nome di Nirta, nipote di un capo clan suo omonimo, è stato fatto per la prima volta dal pentito Saverio Morabito confidente del generale dell'Arma Francesco Delfino. A lui il collaboratore avrebbe rivelato la presenza di Nirta in Via Fani durante il rapimento.
La scoperta nasce da una fotografia ritrovata negli archivi del quotidiano romano "Il Messaggero". Nello scatto è immortalata una persona seduta su un muretto che ha una somiglianza somatica notevole con il boss Nirta. I militari del Ris, comparando quella fotografia con altre immagini di Nirta sono giunti alla determinazione che c'è "assenza di elementi di netta dissomiglianza". La persona ritratta nella foto può essere quindi Antonio Nirta.
"Ma - ha concluso Fioroni- una perizia è in corso anche sui lineamenti fisici e somatici di un'altro personaggio legato alla malavita e la cui foto segnaletica fu inserita tra quelle dei ricercati nei giorni seguenti al rapimento. Il personaggio oggetto di indagine è De Vuono, deceduto nel 1993".
Faticosamente la ricostruzione filologica di quanto avvenne la mattina del 1978 si sta ricomponendo, anche se le tessere mancanti al puzzle appaiono ancora parecchie.