Roma
Caso Orlandi, ombre sullo scontro in Procura. "Presidente Mattarella, aiuto". L'appello
"La cosa che ci ha colpito è che, dopo anni di indagini, si è arrivati a uno scontro in procura. Cosa, questa, che dovrebbe porre molti dubbi". E' quanto affermato da Pietro Orlandi riguardo alla richiesta di archiviazione sul caso della scomparsa di sua sorella Emanuela, e di Mirella Gregori che ha scatenato un vero e proprio scontro a piazzale Clodio con il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo che ha richiesto la revoca dell'assegnazione del procedimento dopo la decisione di archiviazione avallata dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone.
"Nei giorni scorsi è stata lanciata una petizione per dire no all'archiviazione dell'inchiesta su Emanuela, ed oggi siamo già a circa 6000 adesioni", ha spiegato Pietro, che ha partecipato al presidio organizzato a sostengo della raccolta firme, organizzato davanti all'ingresso del tribunale di Piazzale Clodio.
"Al momento, stiamo leggendo le carte dell'inchiesta per presentare opposizione alla richiesta di archiviazione". In un appello-petizione rivolto al presidente Mattarella (nella sua veste di presidente del CSM), lo stesso Pietro Orlandi chiede un intervento del capo dello Stato “affinché la Giustizia non subisca l'ennesima sconfitta cedendo il passo a chi vuole che la Verità".
"Mi indigna soprattutto la mancanza di volontà nel proseguire nella ricerca della Verità dichiarando, come hanno fatto i magistrati della procura, 'che il tempo trascorso dallo svolgersi dei fatti rende impossibile lo svolgimento di ulteriori indagini', nonostante nel corso di tutti questi anni ci siano stati spunti investigativi mai approfonditi soprattutto per la mancanza di collaborazione da parte dello Stato Vaticano", si legge nella petizione.
A conclusione della petizione al Presidente Mattarella, Pietro scrive: "Fiducioso in una decisione del gip a favore del proseguimento del cammino intrapreso verso l'accertamento della verità sul rapimento di Emanuela e Mirella Le chiedo di valutare la situazione che si é determinata nel palazzo di giustizia piu' importante d'Italia, un tempo soprannominato 'porto delle nebbie', epiteto che spero di non dover riproporre".