Roma
Emanuela Orlandi, caso chiuso: è un mistero. La Procura getta la spugna: "archiviazione"
Rischia di restare in giallo irrisolto la scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne cittadina vaticana sparita in circostanze misteriose il 22 giugno del 1983. Il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, in una nota, fa sapere che e' stata chiesta l'archiviazione del procedimento che vedeva indagate per i reati di sequestro di persona e omicidio diverse persone (tra cui Sergio Virtu', autista di De Pedis, Angelo Cassani, detto 'Ciletto', Gianfranco Cerboni, detto 'Gigetto', stretti collaboratori del boss della Magliana, oltre a monsignor Vergari e alla supertestimone Sabrina Minardi, gia' amante di 'Renatino'. A sollecitare l'archiviazione sono stati i magistrati titolari del procedimento, vale a dire i pm Ilaria Calo' e Simona Maisto.
IL COMUNICATO. "La Procura ha chiesto l'archiviazione delle inchieste sulla scomparsa della cittadina vaticana Emanuela Orlandi avvenuta il 22 giugno del 1983 e quella sulla sparizione della cittadina italiana Mirella Gregori risalente al 7 maggio dello stesso anno. Dalle indagini che hanno approfondito tutte le ipotesi investigative man mano prospettatesi (sulla base di dichiarazioni di collaboratori di giustizia e di numerosi testimoni, delle risultanze di inchieste giornalistiche e anche di spunti offerti da scritti anonimi e fonti fiduciarie) non sono emersi elementi idonei a richiedere il rinvio a giudizio di alcuno degli indagati". La richiesta di archiviazione del caso Orlandi "conclude indagini estremamente complesse e approfondite condotte dalla Squadra Mobile di Roma e direttamente dai magistrati di questo Ufficio - fa sapere ancora il capo della procura - nei confronti di diversi indagati, protrattesi per moltissimi anni dopo una prima fase definita con sentenza di proscioglimento degli imputati emessa dal giudice istruttore di Roma il 19 dicembre 1997". Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo non condividendo alcuni aspetti della richiesta di archiviazione, ha richiesto la revoca dell'assegnazione del procedimento, che è stata disposta anch'essa in data odierna.
Un brutto colpo per il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, che dopo l'elezione di Mattarella al Quirinale aveva invocato l'aiuto del neo presidente della Repubblica e già a febbraio aveva avvertito come dalla Procura non erano arrivati messaggi incoraggianti. "Stiamo parlando di una inchiesta che va avanti ormai da quasi 32 anni - accusava Pietro Orlandi - E' evidente che c'è la volontà da parte di qualcuno di non arrivare alla verita': il Vaticano ha ostacolato le indagini senza rispondere alle varie rogatorie e impedendo l'acquisizione di alcune telefonate".
Anche l'avvento di Papa Francesco non ha aiutato a squarciare il velo che cela il mistero della quindicenne: dieci giorni dopo l'elezione ci fu un breve incontro tra il fratello della Orlandi e Papa Francesco in cui il Santo Padre suggerì a Pietro Orlandi di pregare per la sorella che "stava in cielo". Si pensò ad un segnale di apertura ma non ci furono altri incontri.
L'ultima manifestazione pubblica per chiedere la verità il sit-in di febbraio scorso davanti al tribunale, l'occasione per chiedere luce pure su Mirella Gregori, la coetanea di Emanuela scomparsa un mese prima, anche lei in circostanze mai chiarite.