Roma
Chirurgia estetica, i maschi in preda alla follia in stile Mickey Rourke
Denuncia del professor Carlo Gasperoni, master di Chirurgia Estetica a Tor Vergata: “Non assecondare le bizzarrie”. L'esempio di Mickey Rourke
Gli uomini pazzi per la chirurgia estetica: è boom di “ritocchini” nel sesso maschile. Anche l'uomo vuole il selfie perfetto: impennata degli interventi per dire addio a seno e pancia. Ma attenzione, il monito del professore suona come un allarme: “Mai abusare della chirurgia”. Mickey Rourke docet.
Chi credeva che la chirurgia estetica fosse una cosa per sole donne si sbaglia, il nuovo trend è per lui. Anche gli uomini infatti si stanno avvicinando, ormai da anni, al mondo dell’estetica e le richieste di apparire “migliori” sono sempre più ricorrenti. La chirurgia plastica maschile sta, infatti, riscontrando un incremento sempre più significativo: solo nell’anno 2018 sono stati eseguiti, negli Stati Uniti, 108.144 interventi. Il nostro Paese invece è al quinto posto nella classifica totale degli interventi effettuati nel 2017 con il 4.1% (dietro a Usa 18,4%, Brasile 10,4%, Giappone 7,2% e Messico 4,4%).
Ciò che terrorizza gli uomini alla ricerca del selfie perfetto sono pancia e seno. Di conseguenza il maggior numero di richieste è stato per la liposuzione, che consiste nell'asportazione di parte del tessuto adiposo sottocutaneo attraverso una cannula aspiratrice, e per la ginecomastia, ovvero la riduzione del seno maschile tramite la rimozione di grasso in eccesso. Completano la cinquina degli interventi più diffusi la blefaroplastica (rimozione delle così dette “borse” sotto gli occhi), la rinoplastica (modellazione del naso) e l'addominoplastica (rimodellazione della pancia).
Per gli interventi di ginecomastia, l’incremento dal 2017 al 2018 è stato del 22,3% con un passaggio dai 10.787 casi ai 12.756 (e dagli 8.341 del 2014, con un +47,9%).
Ma non sempre i risultati sono quelli sperati. Ne è da esempio l'attore Mickey Rourke, sex symbol degli anni ’80 ormai irriconoscibile ai fan che lo avevano tanto amato a causa di un'infinità di ritocchi estetici. Poco infatti è rimasto di quel fascino che gli aveva fatto conquistare la fama internazionale con il celebre film “9 settimane e mezzo” nel 1986.
Non solo le donne, dunque, ricorrono così frequentemente alla chirurgia ma anche gli uomini subiscono il fascino di un miglioramento estetico, attraverso grandi e piccoli interventi, sfatando così un tabù arcaico. Sull'argomento entra a gamba tesa il professor Carlo Gasperoni, docente al Master di Chirurgia Estetica della Faccia dell’Università Tor Vergata di Roma, che precisa: “Quando una persona decide di sottoporsi ad un’operazione di chirurgia estetica per migliorare il proprio aspetto, deve innanzitutto affidarsi ad uno specialista che sappia consigliarla e guidarla verso la scelta migliore, senza assecondarne bizzarri desideri”. Ma non solo: “Un bravo e coscienzioso chirurgo – continua il professore – deve essere in grado di capire quali sono le richieste dei pazienti prive di rigore logico-estetico e quali invece frutto di un disagio, scarsa accettazione del proprio corpo e, dunque, bassa autostima”. E se i dati provenienti dagli Stati Uniti non fossero sufficienti, basti pensare che in Cina, nel 2018, si sono registrati interventi a uomini per il 15% del totale delle prestazioni chirurgiche dell'intero paese.
L’esperto lancia però un avvertimento: “Mai abusare della chirurgia il cui compito è quello di ridonare benessere psico-fisico al paziente, stima e sicurezza in se stessi”.