Cinema cult, la “bibbia” Morandini premia in copertina il regista Paolo Virzì
La Bruni Tedeschi e la Ramazzotti: la vitalità è femmina
Il Morandini 2017 esce privilegiando la versione digitale e premia Paolo Virzì. La nuova edizione del “Dizionario dei film e delle serie televisive 2017” in e-book, infatti, riporta il numero record di 27.000 titoli, una scelta di circa 700 serie televisive e 650 cortometraggi, selezionati tra le opere italiane più recenti o che hanno avuto segnalazioni nei festival.
Nella versione digitale trovano posto anche 7000 immagini di scena o locandine tra le più significative. La versione cartacea, invece, recensisce in maniera accurata e analitica 16.500 film assegnando la sua prestigiosa copertina a “La pazza gioia” di Paolo Virzì. L’investitura della cover di quella che oramai è ritenuta la “bibbia del cinema italiano" è stata decisa con questa motivazione: Il regista toscano “…. Con toni spesso felici, ironici e teneri non vuole indorare la pillola, ma raccontare il dramma e infondere speranza e comprensione. L'unità di base delle inquadrature di Virzì è l'affetto, perché ama i personaggi che racconta. Profondo e leggero nello stesso tempo, il film appartiene a due generose, strepitose, intuitive attrici, Bruni Tedeschi e Ramazzotti; ogni altro elemento della messa in scena sembra al servizio della loro vitalità straripante. L'alchimia tra le due è perfetta”. Questa la critica che vale la copertina a Virzì e quattro stelle di giudizio nella scheda del dizionario.
Virzì ha superato la concorrenza di altre pellicole italiane di successo della scorsa stagione come i pluripremiati “Lo chiamavano Jeeg Robot” opera prima del regista romano Gabriele Mainetti e “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese interpretato da Marco Giallini, il “Rocco Schiavone” televisivo nazionale.
Grande attenzione nel volume alla sezione dedicata ai documentari. Gli autori del Morandini 2017 premiano i lavori di Patricio Guzmàn "La nostaglia della luce” (“Un documentario dalla struggente bellezza dove tutti sono alla ricerca continua del passato”), e “Human” di Yann Arthus-Bertrand che è “…un abbacinante caleidoscopio sinfonico di pensieri, suoni, forme e colori, amalgamati in un unico flusso di coscienza che esprime l'unità dell'umanità attraverso la stupefacente varietà delle sue differenze”.
Un'opera da tenere vicino al televisore sempre pronta all'uso, prima e dopo ogni visione.