Roma
Coronavirus, 26 anziani condannati a morte nella casa di riposo “lager”
Dramma in una casa di riposo di Nerola, vicino Roma: 2 anziani morti, 54 contagiati e positivi anche 16 dipendenti. “La Asl RM5 li ha abbandonati”
Coronavirus: a pochi chilometri da Roma, nel Comune di Nerola, si prepara un'altra Codogno. Su 1900 abitanti, 72 casi accertati e tutti nella Casa di Riposo Maria Immacolata dove il bilancio è drammatico: 2 morti, 3 ricoverati e contagiati con febbre alta tutti e 54 gli anziani ricoverati.
Il primo caso sarebbe esploso una settimana fa con una nota ufficiale della Direzione sanitaria della Rsa che ha comunicato ai pazienti dei ricoverati la chiusura delle visite per “contagio”. Con un caso positivo nella struttura, il contagio si è esteso a macchia d'olio, sino a procurare la morte del primo degli ospiti. La violenza del virus è poi esplosa sino a contagiare anche 16 dei 30 dipendenti della struttura, la maggior parte dei quali residenti a Nerola e dintorni, insieme a 3 medici famiglia che la Asl ha messo in quarantena.
Oltre al dramma degli anziani, ormai lasciati soli dentro la casa di riposo, il giallo dei rapporti tra la Asl e il sindaco di Nerola, Sabina Granieri, che non sarebbe stata avvisata del contagio che volava nel territorio comunale, sino a lunedì, quando la Asl ha comunicato i contagi.
Poi, da ieri, la tragedia: morto il primo anziano in serata e morto questa mattina il secondo. Tutto dentro la struttura nella quale ormai è complicato fornire i pasti e fare le pulizia, ma anche dare la prima assistenza nelle operazioni quotidiane. Così la Asl ha comunicato al sindaco la volontà di trasformare la casa di riposo in un centro Covid ma da lunedì nulla è stato fatto se non l'invio di 3 risorse per dare assistenza. E senza medici, infermieri specializzati e pasti, la Maria Immacolata è di fatto un lazzaretto dove gli anziani sembrano far la fila per morire. E i familiari dei pazienti non hanno né punti di riferimento, né informazioni.
Inutile ogni tentativo di contattare la Asl RM5: al telefono della Direzione Generale la risposta è in pieno stile burocratico, come se 2 decessi in poche ore, fossero una pratica ordinaria: “Mandate una mail le faremo rispondere dal dottor Santonocito”.
Sulla vicenda interviene il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Antonello Aurigemma che da giorni segue insieme al sindaco Granieri il focolaio: “Purtroppo ci stiamo accorgendo che la situazione creatasi con questa emergenza non è gestibile con la nostra organizzazione delle Case di Riposo".