Roma

Coronavirus, la Regione Lazio chiude la casa di riposo degli orrori di Nerola

Dopo la denuncia di Affaritaliani, la Regione corre ai ripari: per l'assessore D'Amato la struttura “non era adatta ad ospitare utenti non autosufficienti”

Coronavirus, la Regione Lazio dopo la denuncia di Affaritaliani corre ai ripari e chiude la casa di riposo degli orrori di Nerola dove nelle ultime ventiquattrore sono morti causa Coronavirus due anziani e sono state trovate altre 70 persone positive tra ospiti e dipendenti della struttura.

 

L'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, visto la mala gestione del "focolaio" da parte della Asl Roma 5 che voleva trasformare la casa di riposo in un centro Covid, ha iniziato con il trasferimento degli ospiti della "Maria Immacolata" grazie agli operatori della Asl e dell'Ares 118. “E’ stata demandata alla Asl Roma 5, con il supporto tecnico del SERESMI – Spallanzani, la gestione sanitaria della struttura ed il suo isolamento, mentre al Comune di Nerola è demandata la gestione del vitto per gli ulteriori ospiti. Dai primi dati emersi dall’indagine epidemiologica risulta una condizione assolutamente non conforme da parte della casa di cura in relazione alla presa in carico di pazienti non autosufficienti che non possono stare per legge all’interno di case di riposo. Secondo quanto emergerà dall'indagine epidemiologica verranno adottate tutte le opportune misure. Del caso è costantemente aggiornato il Prefetto di Roma e il sindaco del Comune con cui sono in costante collegamento”, scrive D'Amato in una nota.

Poco dopo altra nota, in cui l'assessore cominca il totale svuotamento della struttura: “Si è appena concluso il sopralluogo della Direzione generale della Asl Roma 5 assieme all’infettivologia del A.O. Sant’Andrea e all’Ares 118 presso la casa di riposo di Nerola. Si è deciso di trasferire tutti i pazienti, quelli che necessitano di assistenza sanitaria andranno in strutture ospedaliere, gli altri in strutture in grado di gestire pazienti Covid e sarà compito della Asl assieme al Sindaco avvisare tutti i famigliari. E’ stata inoltre montata dalla protezione civile una tenso-struttura per le procedure necessarie per effettuare i tamponi ai contatti stretti che inizieranno alle ore 16.30. Sono in costante contatto con il Prefetto ed il Sindaco anche per valutare ulteriori interventi”.

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