Roma
Curvy: le amano tutti ma non le vogliono
La talent: "Per far carriera prima la testa"
di Claudio Roma
"Le curvy? Ne parlano tutti, le vorrebbero tutti e sono di moda. Ma poi ai provini le scartano". Parola di Emanuela Corsello, manager di attrici, attori, modelle e modelli, la moda perde il pelo ma non il vizio: a tironfare è sempre la taglia 38, quella che costringe le ragazze a diete ferre.
Un'esperienza quasi ventennale alle spalle - ha iniziato appena laureata in antropologia culturale nella sede romana della mitica agenzia Jhon Csablancas, la Corsello oggi è al vertice della Yourwaymanagement, la sua agenzia che sforna con cadenza micidiali volti (e corpi) nuovi per la tv e la fiction. "Lavoriamo anche con modelle e modelli - precisa - ma si sa che Roma non è la patria della moda e che le possibilità che il mercato romano riserva per chi vuole fare questa carriera sono limitate per via dello strapotere di Milano".
Beatrice Bartoni, Giulia Penna, Giorgia Viero, Simona Di Bella e lo scienziato pazzo di Bonolis, al secolo l'attore di teatro Romano Talevio, sono alcuni dei personaggi lanciati dalla Corsello insieme allo Studio Lamia e consegnati al fantastico mondo della fiction, ormai l'unica fabbrica oltre al cinema che prende talenti e li lancia in quella porzione di tv che sembra non conoscere crisi. "E' vero - confessa - il mio segreto è proprio la capacità di riconoscere ragazze e ragazzi di talento, gente che prima studia e poi posa e dar loro delle opportunità".
Parliamo ancora di bellezza. Se le curvy sono una moda, quale la donna ideale per i prossimi anni?
"Guardate, il segreto dei segreti è vecchio come il mondo e si chiama naturalezza. Più ragazze e ragazzi sono fedeli alla realtà, più hanno possibilità di potersi esprimere le loro capacità senza ricorrere a trucchi".
... Magari come i ritocchini al seno, ai glutei o altre parti?
"Magari. Oggi in tv si vedono ragazze ai limiti del ridicolo con parti rigonfie e smisurate. Se proprio devono ricorrere a qualche ritocco è bene che lo facciano consapevoli di cosa vanno a fare. Una taglia 38 con un quinta misura che toglie il respiro fa quasi pena".
Visto che ci siamo, vogliamo dare qualche consiglio a chi si preparara per un provino e che sogna di "cambiare la sua vita"?
"Intanto quello di non sognare il cambiamento con un evento. Il mondo si muove per processi e non per eventi e un provino o una parte non cambia. Cambia invece se una persona studia, crede nel suo lavoro, disegna un percorso e non si arrende".
Andiamo coi consigli...
"Invece no, preferisco dire cosa non si deve fare quando si va a un provino".
Si accomodi pure...
"Intanto care ragazze, non ve la tirate, nel senso che anche se siete le più belle troverete una più bella di voi. Soprattutto perché la bellezza è un valore soggettivo. Poi niente abiti volgari come vestiti lunghi con spacchi esagerati o minigonne vertiginose. E attenzione al decolletè: non è vero che chi non mostra non vende. rischia di vendere ciò che si vede e cioé il corpo seminudo, invece di fare bella figura per qualità artistiche. Infine, se potete evitate di parlare a sproposito. Unn consiglio per le attrici: se la memoria vi abbandona e non ricordate la bozza di copione, preparatevi a recitare a braccio, cioè a interpretare. E' un'occasione in più per dimostrare elasticità".
Senta, dica la verità: essere belli e bravi basta? O ci vuole qualcosa in più?
"Io sono sempre sincera. Purtroppo vale ancora la regola che se conosci navighi meglio. Tv e cinema non hanno perso il vizio del direttore delle risorse umane della banca".
Cioè?
"Se conosci entri. Ma non è sempre così perché i budget ridotti premiano la qualità Oggi in pochi si possono permettere di lavorare con persone che valgono poco".