Roma
Dehors a Roma: è guerra tra residenti e ristoranti: “Sarà una bomba sociale”
Il leader di Fiepet: “Chiuderanno migliaia di attività con gli effetti a catena sui livelli occupazionali”
Le ragioni del commercio da una parte e le ragioni di chi vive nel centro di Roma e nelle zone della movida: La vicenda dei tavolini e dei dehors diventa un caso dopo la delibera del Comune di Roma che ha prorogato fino al 31 ottobre le pedane-covid.
E sei residenti festeggiano un provvedimento di natura restrittiva, la Fiapet- Confesercenti prepara il ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio. Scrive l'appena riconfermato presidente Claudio Pica: “Nel ringraziare l’assessore al Commercio di Roma Capitale Lucarelli per la capacità di dialogo e concertazione dimostrata fino ad ora con le associazioni di categoria, non possiamo non rilevare la grande preoccupazione in merito alla delibera comunale che prevede la rimozione delle occupazioni di suolo pubblico emergenziali installate nel periodo di pandemia. È paradossale che un’amministrazione capitolina che dispone di 24mila risorse non sia in grado di quantificare i mq occupati in più dai pubblici esercizi. Abbiamo ricevuto circa 200 segnalazioni di aziende associate e Pmi romane preoccupate dalla delibera capitolina, imprese pronte a fare ricorso al Tar”.
Oltre al ricorso amministrativo, la speranza di bar e ristoranti è però legata al Governo. Spiega sempre Pica: “Confidiamo nell’emendamento approvato dal Parlamento circa la proroga dei dehors. Ad oggi però si rischia un doppio tsunami senza precedenti: da una parte chiuderanno migliaia di attività con gli effetti a catena sui livelli occupazionali, dall'altra per gli esercenti di ristorazione, bar, pizzerie e gelatiere, si andranno ad aggiungere i debiti accumulati durante la pandemia. Debiti che ricadranno sui cittadini, con il rischio di una bomba sociale".