Roma

Di Battista come Garibaldi: un eroe a cavallo che deve diventare concreto

Alessandro Di Battista, il battitore libero del Movimento Cinque Stelle, al test delle carte di Beatrice 241

di Beatrice 241 *

Alessandro Di Battista, come un novello Garibaldi non combatte per un’idea, bensì per un ideale. Un ideale che non coinvolge solo la sua patria ma va ben oltre, visto che Di Battista non riesce a percepire nei confini geografici un limite, pronto come è a correre ovunque l’ingiustizia o il sopruso sociale richiedano un cuore impavido che combatta in difensa degli oppressi.

Ora è tornato in patria ed ha ripreso il suo lavoro nel M5S, e tutti (forse anche lui) stiamo cercando di capire se Alessandro Di Battista, Dibba per tutti quelli che lo amano, intende rimanere un “battitore libero” oppure sceglierà di indosserà la divisa di “politico” per entrare nella stanza dei bottoni. Alcuni sono pronti però a giurare che lo rivedremo partire di nuovo, con la sua “Anita” e il figlioletto, fino a sparire dietro quell’orizzonte che nasconde la terra dove tornerà a combattere per una libertà a noi lontana.

Le miei carte napoletane sono curiose di andare a investigare su Alessandro Di Battista, uomo dal carattere simile a quello di un eroe romantico, e mi presentano subito con chiarezza una delle certezza che egli avverte con maggior forza: è pronto a combattere ma non a legarsi. Per questo vuole, e sceglie ancora, un posto in seconda fila solo per lasciarsi aperta una via d’uscita. Via d’uscita non dal progetto politico in cui si sente pienamente coinvolto, né tantomeno per cedere alle lusinghe di altri intorno a lui: vuole sentirsi libero di poter uscire dal recinto della politica italiana che egli sente incredibilmente stretto e che si augura lo diventi, in brevissimo tempo, anche per tutti gli italiani che devono, a suo avviso, secondo quanto mi dicono le carte, liberarsi al più presto da un certa visione intrisa di provincialismo, per imparare a vedere oltre la siepe. Solo così, anche per loro sarà possibile vedere, capire e apprendere il nuovo.

Dibba (spero che Alessandro Di Battista non ci neghi la licenza di sentirlo amico), nato il 4 agosto 1978, è un Leone quarantenne che ha davanti a sé giorni decisamente magici e felicemente costruttivi che saranno una sorta di premio per ciò che ha fatto fino a ora. Attenzione però, un succedersi di ben tre cavalli preannunciano nuovi spostamenti importanti e nuove avventure a cui non vorrà sottrarsi per realizzare appieno le sue esigenze più profonde.

Incredibile poi quanto le carte tornino a portare la mia attenzione sul suo bisogno d’avventura. Dibba ha carte che lo configurano fortemente segnato da una sorte di genialità folle che nutre un suo sogno di continua avventura. Avventura iniziata con il Movimento 5 Stelle ma che ora, mentre si stanno concretizzando i progetti legati al M5S lo porta ad aprirsi verso progetti nuovi. Di Battista sente infatti il bisogno di immaginare per sé una storia eroica sfidandosi poi ad incarnarla per misurare, fino allo stremo, le sue capacità.

Le carte però avvertono che non ci si può sempre lasciare andare nel cavalcare l’onda positiva, perché per raggiungere i proprio obiettivi, più che alla buona sorte, bisogna affidarsi a una pratica attenta fatta di impegno e costanza capace di evitare quegli imprevisti che inevitabilmente si possono nascondere dietro l’angolo. E’ tempo per lui, nonostante tutto, di adeguare i progetti alle circostanze.

Gli amici del M5S lo vogliono vicino nelle battaglie, la sua compagna e il figlioletto reclamo la sua presenza e la completa realizzazione della sua vita richiede scelte programmatiche. Le carte chiudono la stesa offrendo un consiglio che mi permetto di interpretare come un chiaro richiamo al concreto.

*Beatrice 241 è una donna fervente cattolica, appassionata di lettura delle carte

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