Elezioni, dietro Giorgia Meloni c'è sempre l'architetto Rampelli
Dalla Gioventù al Modavi, sino al Comune e poi all'Ama: 109 mila euro per Elisabetta Rampelli
Giorgia Meloni, sindaco di Roma e Fabio Rampelli deus ex machina di Fratelli d'Italia. E' questo il segreto del partito che non c'era e che in appena due mesi è riuscito nell'impresa di tappezzare Roma di manifesti e costruire a tavolino una candidatura che ha entusiasmato la città che da sempre ha guardato a destra.
Di sondaggio in sondaggio Meloni&Friends è salita sino ad aver intercetto almeno il 16-17% della popolazione romana che nelle intenzioni voto delle ultime due settimane ha mostrato di gradire la grinta del progetto di un nuovo centrodestra romano alleato di Matteo Salvini.
E dietro sempre Fabio Rampelli, l'ex nuotatore architetto che dal movimentino dei Gabbiani di Colle Oppio è stato catapultato alla Camera nel 2001. E da allora lo scranno non l'ha mai lasciato, passando da An al Pdl e ora disegnatore tecnico dei Fratelli d'Italia.
Carattere mite e disponibile, Rampelli è un uomo deciso con un solo punto debole: la famiglia, che rischia di costringerlo a cambiare nome al partito bulldozer da Fratelli d'Italia in Sorelle d'Italia. Soprattutto se la sorella è la sua.
Elisabeta Rampelli è un valente avvocato che nel tempo ha accumulato una serie di consulenze che l'hanno portata - almeno sulla rete - a superare le referenze del fratello. Come si evince dal suo curriculum, Elisabetta Rampelli ha lavorato per il Modavi, la onlus fondata dal fratello insieme a Giorgia Meloni e ad Alemanno e tra il 2008 e il 2011 ha fornito pareri legali alla stessa Meloni ministro attraverso un rapporto di consulenza. Ma è con Alemanno che la Rampelli è salita all'onore delle cronache per una parcella record da 486 mila euro, chiesta insieme ad un collega per l'annullamento di un contratto milionario stipulato dal Comune con la Romeo Spa. Prima, però, la Rampelli aveva fornito i suoi servizi legali anche all'assessorato ai Lavori Pubblici, all'epoca guidato da Fabrizio Ghera, oggi candidato sempre con Fratelli d'Italia. E sempre "sangue del sangue" di Fabio Rampelli è anche consulente dell'Ama, con un rapporto che le è valso lavori per oltre 109 mila euro.
Tanti attivismo familiare mal si concilia con la campagna elettorale di Giorgia Meloni, protesa a "cambiare le regole del gioco" per diventare sindaco. Basta scavare un po' per vedere che Rampelli e Meloni, nonostante la loro presa di distanza da Alemanno sono seduti sopra il tesoretto di relazioni e rapporti messo in piedi quando l'amico Gianni era prima ministro e poi sindaco e utilizzato al momento opportuno per il progetto "Meloni sindaco", dimenticando che gli amici accantonati per la nuova avventura prima o poi avrebbero riempito di carte i giornali.
LEGGI IL CURRICULUM DI ELISABETTA RAMPELLI
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