Roma

Forza Italia rivoluzione. Chiesta la testa del “barone” del Lazio, Fazzone

I consiglieri Auriegemma, Palozzi e Cicciarelli sfidano il “re di Fondi” e scrivono a Tajani: "Azzeriamo i coordinatori regionali e e provinciali"

Forza Italia, dopo mesi di malumori e liti, nel Lazio arriva la rivoluzione. Tre Consiglieri regionali, Aurigemma, Palozzi e Cicciarelli hanno chiesto al vicepresidente del partito la testa del coordinatore regionale Antonio Fazzone.

E' una richiesta di "colpo di stato soft" che dovrebbe portare ad una nuova stagione. I protagonisti della richiesta di "Azzeramento dei vertici territoriali" di Forza Italia. Dal coordinatore regionale, Claudio Fazzone, a scendere, è arrivata dal capogruppo del partito al Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, e da due consiglieri 'azzurri', Adriano Palozzi (attuale coordinatore per la provincia di Roma) e Pasquale Ciacciarelli, che hanno firmato una lettera inviata al vicepresidente del partito, Antonio Tajani.

La missiva non è stata firmata dal quarto consigliere regionale forzista, Giuseppe Simeone, lo stesso che si oppose alla decisione di Aurigemma di espellere dal gruppo Laura Cartaginese, colpevole di avere votato contro la sfiducia al presidente Zingaretti ma che adesso sta per rientrare nei ranghi (dopo avere inviato alcune lettere di scuse) per volontà di Tajani.

Una decisione che, come emerge nella lettera il capogruppo Aurigemma e gli altri firmatari sono disposti ad accettare, purché il presidente dell'Europarlamento compia degli atti in grado di fare chiarezza sulla linea di Forza Italia nel Lazio. A cominciare dall'azzeramento dei vertici, che contribuirebbe a una sorta di 'Laboratorio Lazio', sulla scorta di quanto qualche anno fa fece proprio lo stesso Aurigemma in Campidoglio fondando 'Laboratorio Roma'.

"Come abbiamo avuto già modo di dirti - si legge nella lettera- noi vogliamo che il nostro partito torni, soprattutto nel Lazio, ad essere il motore trainante del centrodestra all'interno del dibattito politico, dove i valori fondamentali di riferimento devono essere il dialogo, il confronto e la meritocrazia, cercando allo stesso tempo di valorizzare l'operato, le energie e le proposte dei tanti militanti e amministratori locali, che non possono essere soffocati da un partito regionale che negli ultimi anni non è mai riuscito nemmeno a riunirsi per la benché minima azione comune ed ha sempre abusato della propria rendita di posizione, che adesso però non è più sopportata né può più essere garantita".

Secondo i firmatari "c'e' bisogno, oggi più che mai, di avviare una nuova fase, in cui l'arroganza sia sostituita con la disponibilità all'ascolto e con il dialogo. Non possiamo più permetterci di non coinvolgere i nostri militanti o, peggio ancora, come avvenuto in Consiglio regionale, dove abbiamo assistito ad atteggiamenti contrari alla linea e ai valori del nostro movimento, generando incomprensioni e creando malcontento e risentimento diffusi all'interno della nostra base".

Per questi motivi "ti chiediamo - prosegue la lettera- di procedere all'azzeramento dei vertici del coordinamento regionale e di quelli provinciali, al fine di portare avanti una vera azione di rinnovamento ormai ineludibile, come auspicata e richiesta anche da molti esponenti del territorio. Servono persone in grado di svolgere al meglio questo importante incarico, e non si può continuare come avvenuto in questi anni, prendendo posizioni senza il minimo confronto, che in più di un'occasione hanno messo in difficoltà il nostro elettorato".

La lettera è stato l'ultimo atto di una diatriba interna a Forza Italia che, a livello di Consiglio regionale, ha visto una serie di scontri interni culminati con l'invito del coordinatore regionale Fazzone al capogruppo Aurigemma di ritirare la mozione di sfiducia a Zingaretti. Un evento seguito da un incontro tra Tajani e Fazzone, caratterizzato da toni aspri e da un altro, avvenuto la scorsa settimana, tra lo stesso Tajani e i firmatari della lettera.

"Dopo l'incontro avuto con te giovedì, abbiamo preso atto della tua decisione (fare rientrare la Cartaginese nel gruppo, ndr) e l'abbiamo eseguita, anche se non la condividevamo; adesso siamo noi a rinnovarti la richiesta di un intervento, per il bene del nostro partito e per rispetto dei tanti militanti, che in questi mesi hanno assistito a scelte, molto spesso incomprensibili e ingiustificabili, che hanno svilito il grande lavoro che il gruppo consiliare in Regione Lazio sta portando avanti".

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