Roma
Gli albergatori contro Patanè: "Sia consentito il carico-scarico agli hotel”
Pur riconoscendo lo sforzo della Giunta, Federalberghi ritiene che il mantenimento dei divieti di carico e scarico davanti alle strutture sia un ostacolo
Gli albergatori romani contro l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè: “Sia consentito l’uso delle aree antistanti agli hotel per salita e discesa passeggeri e carico/scarico bagagli da bus, taxi e Ncc anche per proteggere categorie deboli”.
Così Federalberghi Roma in un comunicato. “Si tratta di normative - si legge nel comunicato - riguardanti la mobilità cittadina divenute a dir poco anacronistiche continuano a limitare l’attività degli alberghi rischiando di porre un insensato freno alla ripresa. Lo svolgimento delle normali attività di ospitalità e ostacolando nei fatti il pieno rilancio del comparto, anche in termini di attrazione di nuovi investimenti; determinando nei fatti un incoerente balletto tra spinta allo sviluppo complessivo e razionale dell’economia turistica ed incongruenti impedimenti a che questo si realizzi”.
Giuseppe Roscioli, Federalberghi Roma: “Sia consentito almeno per gli hotel con più di 40 camere”
“Dopo un anno il cui il costante e prezioso sostegno del sindaco Gualtieri - spiega Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma - e l’indefessa attività dell’Assessore Onorato hanno permesso al turismo romano di rialzare la testa appare una contraddizione in termini che l’Assessorato romano alla Mobilità continui a porre intralci alle attività turistiche. Il nostro auspicio è che si trovi al più presto soluzione alle attuali problematiche legate alla mobilità permettendo agli hotel di almeno 40 camere, come in passato, di utilizzare le aree antistanti per far scendere e salire passeggeri e caricare e scaricare bagagli. Il problema riguarda soprattuto disabili, anziani e genitori con bambini”.
“Il rischio? La fuga degli investimenti”
“Il rischio - conclude Roscioli - che altrimenti corrono le nostre imprese ricettive, vere protagoniste dell’attuale rinascita di interesse verso Roma, non è solo quello di perdere una fetta consistente di clientela, ma anche di disincentivare gli investimenti sul nostro territorio per quanto riguarda la riqualificazione dell’offerta”.