Roma
Gualtieri, tregua finita con l'opposizione: dalla Ztl all'Aula è guerra aperta
Il Presidente romano di Fratelli d'Italia carica: dalla prossima settimana incontri sul territorio per dire No alla Ztl Fascia Verde
La tregua è finita. Per Roberto Gualtieri i prossimi saranno mesi di trincea, e non parliamo solo per i tanti cantieri aperti per il Giubileo, ma soprattutto sul piano politico. Dopo una tregua, fin troppo lunga, prima delle elezioni Europee, le opposizioni si compattano e sono pronte a impallinare il sindaco.
Le prime avvisaglie sono arrivate dall'Aula dove la maggioranza ha fatto cadere il numero legale per ben 8 volte. Ma a guidare la rivolta ci sarà Fratelli d'Italia: in prima fila nei ranghi di battaglia ci sarà Marco Perissa, presidente romano di FdI. Perissa è davvero bravo: in questi mesi ha studiato la situazione, ha analizzato quello fatto e soprattutto non fatto da Gualtieri e ora è arrivato il momento di scatenare l'inferno - tanto per citare il Gladiatore - e mettere ancora più in difficoltà il primo cittadino.
La battaglia
Partiamo proprio da Fratelli d'Italia che entra a gamba tesa sul caso Ztl fascia verde: dalla prossima settimana FdI ha in programma una serie di incontri sul territorio per tentare di bloccare il provvedimento radical ambientalista voluto da Gualtieri per accendere i varchi della Ztl fascia verde da ottobre e lasciando fuori mezzo milione di veicoli non eco dei romani. "Un provvedimento folle - tuona Marco Perissa - che potrebbe mettere letteralmete in ginocchio Roma, l'economia, la mobilità e il diritto di circolare. Un provvedimento non equo che andrebbe a colpire le fasce più deboli". Fino ad oggi i Fratelli d'Italia erano rimasti alla finestra mandando avanti partiti come la Lega e in parte Forza Italia: ora si cambia. Dopo la rottura degli equilibri elettorali la parola d'ordine è nessuna pietà.
Il caso Aielli
Altro punto su cui le opposizioni si sono compattate è il caso di Paolo Aielli, il direttore generale del Campidoglio che era in ferie in piena bufera elettorale, con i sistemi informatici che hanno deciso di bloccarsi lasciando Roma come ultima città scrutinata in Europa. "E' più che lecito - tuonano dal Movimento 5 Stelle - chiedere al sindaco Gualtieri che lo ha scelto se il dottor Aielli sia la persona più idonea per ricoprire un incarico di enorme responsabilità come quello di Direttore Generale della Capitale d'Italia". E anche sul caso Aielli FdI ha menato forte: "Il primo cittadino non dovrebbe aspettare neanche un minuto prima di mandar via un dirigente apicale che ha dimostrato non solo la sua incapacità a organizzare un sistema elettorale efficiente, ma anche, cosa ancora più grave, la sua noncuranza davanti a un problema che ha messo in ridicolo l'intera Capitale d'Italia", ha tuonato Marco Perissa.
L'Aula
Altro punto su cui Gualtieri vacilla è il Consiglio Comunale. Qui, a dire il vero, l'opposizione è tutta interna: la sua maggioranza sta giocando con il numero legale. In politichese stretto questi messaggi sono una dichiarazione di malessere interno, un pizzino al sindaco per fargli capire che troppe cose non vanno. Non è un caso che Zingaretti stia giocando il ruolo di tragitatore: sta strizzando l'occhio alla possibilità di correre come sindaco di Roma alle prossime amministrative.
Zingaretti il disturbatore
Eppure non ha neanche messo un piede a Bruxelles, dove ha ottenuto - con poche preferenze rispetto al suo ruolo e spessore politico - la candidatura: però ha tappezzato la città di Grazie Roma. Gualtieri non l'ha presa benissimo, la risposta dell'Aula è arrivata dritta al punto: c'è malessere tra la maggioranza. La Giunta è scarsa, lo dice la politica, i fatti e i cittadini e un rimpasto per ridare nuova linfa appare necessario: Gualtieri ha in mente un progetto, quello di arrivare a fine mandato senza aver fatto mai un rimpasto. Sarebbe il primo sindaco ad arrivare a un simile record e visto che di altri primati - a parte quello delle figuracce - non ne ha punterebbe su questo risultato. Ma obiettivamente è un sogno: alcuni assessori non sono all'altezza di Roma. Le delibere si contano sul palmo di una mano e le correnti del Pd chiedono un cambio subito. Nel frattempo il ricatto è quello di bloccare i lavori dell'Aula.
Noi Moderati
Anche per questo Noi Moderati ha iniziato a scalciare. Giustamente, visto il comportamento dell'Aula dove per ben otto volte è saltato il numero legale a causa dei giochi dell'Amministrazione. “Al di là dell’atteggiamento, che definirei scandaloso, della maggioranza - attacca Marco Di Stefano, capogruppo in Comune di Noi Moderati - Forza Italia - prosegue il consigliere - e che voglio sperare sia causato da problemi politici all’interno della stessa, e non da sciatteria nello svolgimento del proprio lavoro e indifferenza per il ruolo ricoperto, credo che a questo punto la città voglia sapere se il Sindaco Roberto Gualtieri sia a conoscenza di questa vergogna senza precedenti per l’Assemblea Capitolina, e quali provvedimenti intenda intraprendere per ridare dignità all’Aula Giulio Cesare”.