I romani alla ricerca del sindaco messia, la politica è finita. Parla il sondaggista
di Fabio Carosi
Destra, centrodestra, sinistra, estrema sinistra e persino falsa sinistra. La nuvola di candidati a sindaco che veleggia nel cielo di Roma farebbe bene a leggere i sondaggi per orientare la propri campagna elettorale. Perché se è vero che i cittadini auspicano più un uomo di cultura che un manager; un giovane rispetto ad saggio anziano e non contano nè il sesso nè l'esperienza politica, è altrettanto vero che l'epoca dei "santini" e del voto bloccato per affiliazione, identità politica e militanza è al tramonto. I "signori della guerra elettorale", quei politici che ancora millantano pacchetti di voti e che in passato hanno venduto per denaro o messo all'asta per un posto, hanno chiuso il loro "ciclo di scambio".
A segnare l'esigenza di una svolta, anzi, di un uomo della svolta, è il sondaggista Antonio Noto di Ipr Marketing che sabato scorso nell'agone di Rutelli ha presentato un sondaggio che cade come un macigno sulla campagna elettorale e scompagina le logiche.
Allora Noto, chi vincerà queste elezioni comunali romane?
"Semplice, le vincerà chi presenterà l'elenco di problemi e le soluzioni, quartiere per quartiere evitando banalità. Roma è una nazione per estensione e popolazione perché da un Municipio all'altro i bisogni sono diversi. Se prendiamo la Roma che circonda i palazzi e la periferia sono due città diverse con bisogni e attese diverse, unite da un unico comune denominatore: un giudizio estremamente negativo su come è stata amministrata che unisce ricchi e e poveri, centro e periferia"
Rispetto alle precedenti elezioni sembra che sia aumentata la consapevolezza e la voglia di una svolta?
"C'è una forte richiesta di intervento e anche fiducia nel futuro. Ciò che mi ha colpito è la percentuale alta di elettori che vuole andare alle urne. Sono il 64 per cento (alle europee ha votato il 50 per cento) - ed è l'indicatore della voglia di partecipazione".
Chi è l'uomo giusto?
"Cercano la persona della svolta, il romano è maturo e vuole qualcuno che porti avanti il progetto. La campagna elettorale deve iniziare ma sicuramente non ho registrato grande presenza o comunicazione. Sinora solo schermaglie e le Primarie sono l'emblema del posizionamento politico. Cercano il salvatore della patria indipendentemente dall'appartenenza. E' la politica vista in un'altra maniera: dopo 25 anni dalla legge dei sindaci il peso del candidato diventa importante, fondamentale. Prima il candidato aveva il 10.20 per cento del peso il resto era coalizione. Oggi una coalizione forte con un candidato debole può perdere".
Un consiglio ai candidati sindaco?
"Deve avere idee ben precise zona per zona... Il risultato si gioca su vari temi in relazione alle aree di residenza. Trasporti, sicurezza, rom e campi nomadi non hanno la stessa percezione ovunque. Ci vuole un progetto complessivo per la città che affascini con soluzione zona per zona. Finora non ho visto nulla di questo".