Roma
Il Partito gay dà le carte: ecco la super delibera per multare gli anti Lgbt+
La delibera Marrazzo indirizzata ai Presidenti di Regione e ai sindaci degli 8mila Comuni
Più di un presidente di Regione e di un segretario comunale: il portavoce del Partito Gay, Fabrizio Marrazzo, ha predisposto per ogni Regione e singolo Comune una delibera quadro che sopperisce all’assenza di una legge nazionale per sanzionare le persone “colpevoli” di avere atteggiamenti discriminatori nei confronti di gay, lesbiche e trans. E la sanzione: una multa da 500 euro.
Per il diritto amministrativo italiano è una rivoluzione copernicana e la dice lunga sull’approccio giurisprudenziale all’origine della formazione delle leggi. Lo Stato - secondo Marrazzo - è latitante e non punisce penalmente l’omobitransfobia? Bene, si passa al diritto amministrativo con delibere “local” ai quali i sindaci potranno dare seguito e sguinzagliare le Polizie Locali a caccia di omotransfobici e punirli con una sanziona amministrativa - un’ammenda - pari a 500 euro. Come se fosse l’applicazione del Codice della strada.
La delibera Marrazzo indirizzata ai Presidenti di Regione e ai sindaci degli 8mila Comuni
La delibera “Marrazzo Partito Gay - che affaritaliani.it pubblica integralmente - è stata spedita antecedentemente all’onda Pride culminata l’11 giugno scorso a Roma con la manifestazione dei “900 mila”. E’ indirizzata a tutti i presidenti di Regione, ai sindaci degli oltre 8 mila Comuni italiani e ai consiglieri comunali.
Tecnicamente è perfetta e potrebbe far gridare alla “lesa maestà” ai segretari comunali, agli uffici legislativi e anche ai più attivi assessori alle Pari Opportunità che non so no riusciti a trovare la squadra per alla “pigrizia legislativa” di Camera e Senato. E pur di “agevolare” il compito delle Amministrazioni locali, il Partito Gay non si è limitato a un testo ma come se fosse un potentissimo lobbista ha spedito una delibera in fac simile che deve essere solo compilata nella parte in cui c’è spazio per il nome dei Comuni o delle Giunte regionali, i “presenti” e gli assenti alla seduta. Dopo i riferimenti legislativi obbligatori e la formula “letto, visto e considerato” arriva il “delibera”:
E’ fatto divieto assoluto su tutto il territorio, ivi comprese le piattaforme on line e profili attinenti al territorio di avviare azioni di propaganda di idee fondate sull’odio razziale o etnico; istigazione a delinquere … fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità;
E’ vietata ogni organizzazione o associazione o movimento o gruppo avente tra i propri scopi o l’azione o l’incitamento alla discriminazione… ;
E’ istituita la Giornata contro l’omotransfobia per il 17 maggio di ogni anno. In occasione di tale giornata l’Ente si impegna a realizzare iniziative di sensibilizzazione sui tali temi in tutti i territori di competenza”.
Infine, la “perla amministrativa”: “In caso di inosservanza al punto 1 e 2 e salvo il fatto che non costituisca più grave reato, chiunque non osserva… è punito con l’ammenda di 500 €. Insomma, una sanzione amministrativa per quelli che restano comunque “reati penali”.
La delibera Marrazzo spedita anche al sindaco di Roma
E la delibera Marrazzo, è arrivata anche al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e quindi nella posta del consigliere della Lega, Noi con Salvini, Fabrizio Santori: “Per noi fermo stop al tentativo di inserire una stracciata fotocopia del ddl Zan tra le delibere di Roma Capitale, come chiede di fare con la sua proposta il partito Gay – Lgbt+, che vorrebbe ottenere sanzioni per chi si rende colpevole di atti di discriminazione nel territorio capitolino. Un’assurda e stracciata fotocopia del ddl Zan: inammissibile”.