Roma

Incendio Malagrotta, chiuse le scuole. Si attende l'Arpa: pericolo diossina

Il sindaco ha disposto un'ordinanza con cui chiude asili ed scuole nel giro di 6 km

Tonnellate di rifiuti bruciati, scuole chiuse nel raggio di sei chilometri e il rischio (probabile) di tossicità del rogo. L’incendio scoppiato nel pomeriggio del 15 giugno a Malagrotta ha messo in agitazioni istituzioni locali e cittadini, che da quando è scoppiato il rogo vivono dentro casa con le finestre chiuse.

Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco che dalle 17.40 hanno iniziato a combattere con le fiamme, riuscendo a domarle solo nella mattinata di giovedì 16 giugno grazie all’aiuto di 60 uomini e 20 mezzi rinforzi da Lazio, Campania, Abruzzo, Toscana, Umbria e Marche. Ad andare a fuoco è stato un capannone adibito al trattamento di plastiche e carta nella discarica di Malagrotta.

Rogo a Malagrotta, l’ordinanza del sindaco: scuole chiuse nel raggio di 6 km

L’Arpa è subito intervenuta per posizionare le centraline con l’obiettivo di monitorare la qualità dell’aria. Ma serviranno 24/48 per avere dei risultati sugli effetti che l’incendio ha prodotto.  Intanto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha disposto con una ordinanza "per un periodo non superiore a 48 ore, in virtù del principio di precauzione per un raggio di 6 km dal luogo dell'incendio dell'impianto di Malagrotta: la sospensione delle attività scolastiche e dei centri estivi, pubblici e privati; il divieto di consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell'area individuata". E anche "il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile; il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, raccolti nell'area individuata. Si raccomanda di limitare le attività all'aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico sportiva e di di mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti".

 

 

Incendio a Malagrotta, caos rifiuti a Roma

Quello di Malagrotta è però un incendio che non desta preoccupazioni solo dal punto di vista della salute. Infatti a causa del rogo la città di Roma potrebbe finire nel caos a causa del fragilissimo ciclo di raccolta e smaltimento che si basa su 3 Tmb (due a Malagrotta e uno a Rocca Cencia), sul termovalorizzatore di San Vittore, in provincia di Frosinone, e sul trasporto di diverse tonnellate di rifiuti in impianti di altre regioni, se non addirittura all’estero. Il rogo di oggi ha danneggiato una vasca di stoccaggio di combustibili solidi del Tmb2, dove si lavoranto ecoballe destinate ad essere utilizzate nei termovalorizzatori che lavorano a servizio del ciclo di smaltimento cittadino. Il Tmb2 al momento dunque è fuori uso, i tecnici stanno lavorando per quantificare i danni, la riduzione della capacità di lavorazione potrebbe aggirarsi attorno alle 750 tonnellate al giorno.

"L’incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno signficativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate", ha infatti spiegato il sindaco Gualtieri. "Siamo già al lavoro per ricollocare quanto prima - prosegue - le quantità trattate dall’impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi.

Incendio a Malagrotta, chiusa la Regione Lazio alla Pisana

Anche la Regione Lazio corre ai ripari dopo l'incendio scoppiato a Malagrotta, con la chiusura della sede in via della Pisana.  "In seguito al grave incendio divampato alla discarica di Malagrotta per cause ancora da accertare la sede del Consiglio regionale del Lazio in via della Pisana 1301 rimarrà chiusa nella giornata di domani 16 giugno", ha detto Marco Vincenzi, Presidente del Consiglio regionale del Lazio.

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