Roma

Invasione di migranti, da Lampedusa alla provincia di Viterbo: scoppia il caso

Sono circa 320 i migranti partiti dalla Sicilia verso il Lazio, tutti diretti verso piccoli Comuni. Il sindaco di Valentano: “Il Ministero non ci ha avvisato”

Invasione di migranti nel Lazio, con 320 profughi sbarcati a Lampedusa trasferiti dal Ministero degli Interni nei piccoli Comuni della Regione. L'onda ha investito la provincia di Viterbo, facendo scoppiare una bomba: una quarantina di immigrati sono stati spediti in un convento inagibile a Valentano, paese medievale di 2800 abitanti, senza aver avvisato il sindaco.

Il caso è esploso martedì, quando il primo cittadino del piccolo Comune a nord di Viterbo ha ricevuto una telefonata del tutto informale dalla prefettura viterbese che lo informava dell'arrivo di alcuni migranti sbarcati a Lampedusa nell'ex convento dei frati minori, conosciuto come il Santuario della Madonna della Salute, luogo in cui avrebbero dovuto svolgere la quarantena per il Coronavirus. Nessuna comunicazione ufficiale dal Ministero degli Interni che avvisasse il sindaco, responsabile della sanità del Comune, dell'arrivo di una quarantina di potenziali positivi al Coronavirus nel piccolo paese che di positivi ne ha avuto solamente due.

“Questo è un fatto gravissimo – spiega il sindaco, Stefano Bigiotti –. Non solo nessuno ci ha avvisato ufficialmente dell'arrivo di questi migranti, ma il Viminale li ha spediti in un ex convento con vincolo cimiteriale che, di fatto, ne impedisce la messa in dimora. La struttura è priva di agibilità e di qualsiasi tipo di utenza. La struttura è inadeguata, non capisco come Governo pensa di farla diventare un centro accoglienza a tutti gli effetti”.

Ad oggi ancora non è arrivata nessuna comunicazione dal Governo sullo “sbarco” dei migranti a Valentano, ma i cittadini residenti vicino al Santuario hanno fatto sapere al sindaco che nella notte tra martedì e mercoledì hanno visto pullman arrivare nel parcheggio davanti all'ex convento. Effettuato un sopralluogo da Affaritaliani, fuori al Santuario non c'è l'ombra di militari o di migranti ma è impossibile entrare nella struttura: nella giornata di martedì anche il sindaco Bigiotti è stato impedito di vedere lo stato interno del Santuario.

Da qui la preoccupazione del primo cittadino di non riuscire a garantire la sicurezza dei cittadini, spaventati dall'arrivo di questi potenziali infetti: “Io non sono in grado di poter far rispettare la sicurezza nel mio Comune. I migranti riescono a scappare dai centri di accoglienza di Lampedusa presidiati dall'esercito ed io, che ho una vigile in part-time, una caserma dei carabinieri in sotto organico e due medici di base, come faccio a garantire ai miei cittadini che non rischieranno di venire a contattato con queste persone? Non siamo in grado di affrontare questa situazione. Conte non aveva detto che il suo Governo non operava con il favore delle tenebre? Non eravamo noi le sentinelle dello Stato? Il Governo ci deve fornire il numero esatto ed i nominativi delle persone al più presto. Noi ci sentiamo traditi”.

Al grido del sindaco Bigiotti fa eco quello del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Continuano senza sosta gli sbarchi di clandestini sulle coste italiane. All'invasione a cui ormai si è arreso il Governo Conte, i numeri parlano di cifre record, si aggiungono la minaccia al turismo, con le coste prese d'assalto, fughe e problemi sui territori, e quella sanitaria con immigrati positivi al Coronavirus. Si tutelino le regioni del Sud come la Sicilia prese d'assalto. Si ascoltino gli appelli del Presidente Musumeci e dei sindaci che da Lampedusa a Valentano, nel viterbese, vengono ignorati dal Governo e subiscono imposizioni che ne minacciano la condizione sociale e sanitaria”.

 

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