l'Atac nel caos. Tutte le line tagliate, turisti a piedi verso San Pietro
Dopo Brandolese e Rettighieri la superpagata Rango fa dietrofront
L'Atac condanna i romani ad aspettare. In alternativa ad andare a piedi perché i bus, dopo la decisione di tagliare le frequenze, sono un miraggio. E la situazione peggiorerà da lunedì prossimo, quando si entrerà nell'orario invernale.
I tagli al numero dei passaggi alle fermate già operativi, diventeranno il doppio rispetto al servizio programmato nel periodo scolastico, quando cioè la città è a pieno regime Affaritaliani.it ha letto il documento “riprogrammazione del servizio”, l'elenco infinito degli orari tagliati dalla sforbiciata di fine estate.
Prendiamo il tram 2; dai capolinea di piazzale Flaminio e Mancini, sono state tagliate qualcosa come 25 corse per senso di marcia che diventano 27 per la linea 5. Anche il tram 8 è ridotto a una corriera con 38 partenze tagliate dal Casaletto e altrettante da piazza Venezia. E che dire della linea 40, quella preferita dai turisti e dai pellegrini, che ha perso 64 corse divise tra i due capolinea.
Dallo 01 di Lido Centro sino alla linea H, l'intera rete di trasporto di superficie viene gestita con frequenze che fanno prevedere record di sovraffollamento negli orari di punta. Da lunedì sarà caos garantito.
Così come la rivoluzione nell'azienda non si è conclusa. Dopo Brandolese e Rettighieri, secondo quanto risulta ad affaritaliani.it anche la “temibile” capo del personale, Francesca Rango, ha gettato la spugna ed ha comunicato la sua intenzione di tornare i Trenitalia, da dove era partita per arrivare alla corte del commissario straordinario Tronca e da qui in Atac con un super stipendio.
Su di lei il sindaco Raggi aveva scritto il 18 maggio, quando la vittoria del Movimento non era ancora certa: “Sarebbe stato opportuno avviare una call interna alle aziende del Comune per verificare se, dapprima, ci fossero state altrettante figure idonee a ricoprire il ruolo di direttore del personale della nostra azienda di trasporto pubblico. Invece qualcuno ha preferito attingere esternamente, magari dietro il consiglio del governo, visto che stando ad alcune indiscrezioni Ferrovie dello Stato sarebbe ben felice di inglobare Atac. Ecco, queste sono le formule che con il M5S non vedrete più. Quando diciamo di voler riorganizzare la macchina pubblica ci riferiamo anche a questo, ovvero valorizzare le risorse interne, creare un'armonia per cui i dipendenti più qualificati possano essere premiati ed assumere ruoli apicali come quello assegnato alla dottoressa Rango. Il merito e Roma prima di tutto!”.