Roma

L'ira: "Zingari ladri e assassini". Il Comune tace. Marino missing

di Fabio Carosi

La caccia all'uomo inizia a dare i suoi frutti. E forse è la giovanissima diciassettenne ad aver aiutato la Squadra Mobile nella ricerca dei complici e di chi materialmente guidava l'auto killer. Secondo indiscrezioni, la polizia avrebbe nome e cognome di altri due ragazzini che erano con lei alla guida della Lancia nella sera del dolore del quartiere Boccea. Dati da incrociare e da verificare con le dichiarazioni rese da una donna, intervistata dalla Rai, in un campo nomadi di Roma. "Nella macchina c'erano solo mio figlio Anton, mio marito e mia nuora" ha detto la donna durante l'intervista, trasmessa dal Tg regionale.

"Sto provando a chiamare mio figlio ma non risponde. Ha 17 anni, forse ha paura della polizia", dice la madre del minore ricercato, visibilmente scossa nella sua baracca. "Gli diciamo di tornare da noi poi deciderà il magistrato cosa fare", aggiunge la sorella. Il 17enne ricercato, secondo quanto raccontano i familiari, sarebbe il marito della 17enne arrestata. I due, che hanno un bimbo di 10 mesi, erano in auto per accompagnare una persona in ospedale per problemi cardiaci, sempre a quanto riferiscono i parenti della coppia. Che aggiungono: "Vogliamo chiedere scusa alla famiglia della vittima dell'incidente e a tutti i feriti. Se potessimo incontrare quelle persone, chiederemmo loro perdono".

Intanto infuria la bufera. "Zingaro ladro assassino", "Investiamo gli zingari per strada". È quanto si legge su due adesivi comparsi sul muretto della fermata metro Battistini, il giorno dopo la follia rom che è costata la vita ad una donna filippina e ha spedito in ospedale 8 persone, due delle quali ancora in codice rosso.
Il tour senza testa della teen gang del campo de La Monachina che ha deciso di sfrecciare a 180 all'ora su via Mattia Battistini finendo contro un gruppo di persone, divide Roma. Ed è sui social che si consuma l'ira contro i nomadi, un problema irrisolto di Roma che già una volta è costato l'elezione di un sindaco. Allora c'era Veltroni che cercava di contrastare l'avanza di Alemanno, spinto in Campidoglio dall'uccisione di Giovanna Reggiani a Tor di Quinto per mano di Romulus Nicolae Mailat. Vinse la voglia di sicurezza che però rimase tale, poiché sotto il governo di centrodestra la vicenda rom è rimasta una ferita, pagata a suon di milioni di euro spesi con l'alibi del piano straordinario.

Con Ignazio Marino e la voglia di "sgombero" quasi quotidiano degli abusivi sparsi in ogni angolo della città, il problema non è cambiato. Anzi, si è aggravato con l'inchiesta su Mafia Capitale che ha scoperchiato la pentola delle coop che assistevano gli emarginati, chiamando in causa destra e sinistra. Gli affarucci di Luca Odevaine, così vicino a Veltroni da farlo tremare, sono la riprova dell'estremo imbarazzo che aleggia a sinistra.
Mentre una donna è morta e otto persone sono gravi, con ferite alle gambe e al torace, il sindaco di Roma tace nel buon ritiro accademico degli States. Per lui poche ore dopo l'incidente che poteva essere una strage ha parlato il vice Nieri ma lo ha fatto con prudenza intervenendo su una bacheca di Fb. Il grande imbarazzo che circonda il Comune di Roma è nell'incredibile silenzio che ha accompagnato la notte e l'intera mattinata. Solo il Consiglio Comunale ha osservato un minuto di silenzio, ma c'è voluta una richiesta del salviniano Marco Pomarici per dare uno sganassone morale ai consiglieri attoniti.

Ora è chiaro che l'ex blocco di centrodestra romano, parcellizzato da diaspore e dissapori, sul cadavere della donna filippina ritrova la sua unità. Tutti contro i rom, appassionatamente a soffiare sul fuoco di un problema che non ha risolto nessuno. Forse perché non ha soluzione, se non quella della strategia del contenimento e della propaganda. E' la strada scelta da Ignazio Marino che, armato di vigili urbani un po' di destra e comandati da un ex poliziotto, è entrato nei campi rom con la scusa degli accertamenti patrimoniali. "Fuori i ricchi, non ne hanno diritto". E' rimasto a fare la bella vita con 20 auto il proprietario della Lybra che mercoledì ha ucciso una donna e ha ferito 8 persone. Anche il prudente "contenimento" serve a poco.

Alle 12 e 30 del giorno dopo, il Comune rompe il silenzio: “Il Comune di Roma si farà carico delle spese dei funerali della donna filippina. Il sindaco, che si trova negli Usa, da ieri sera è in continuo contatto con Prefettura e forze dell'ordine ed è costantemente aggiornato sulla situazione, mentre il vicesindaco Luigi Nieri, delegato dal sindaco Marino, è impegnato in prima persona sugli sviluppi della vicenda e ieri sera ha visitato le persone coinvolte nell’incidente per accertarsi personalmente delle loro condizioni".