Roma
L'urlo di Carlotta: "Vojo esse femmina". "Vi racconto io l'eros di Doppio Sogno"
di Claudio Roma
Parla da attrice, pensa da attrice, si muove come attrice e sogna come un'attrice. E fa anche l'attrice, una di quelle che il lavoro non l'aspetta ma se lo va a cercare. E il segreto che l'ha portata a realizzare parte dei suoi desideri è uno solo: la sua incredibile femminilità, quell'energia che solo le donne possono avere, tanto da farle gridare al vento "Vojo esse femmina", un desiderio che ha trasformato in un insolito monologo che si conclude con un appassionato tango. Lei lo definisce "la scrittura di emozioni su carta, appunti dell'anima, anche perchè durante un giorno di mondo dove mi trovo a osservare pezzi di vite mi appunto sensazioni che poi diventano pensieri su carta".
Venticinque anni, mese più, mese meno, carattere un "po' selvaggio e mai domo"; Carlotta Maria Rondana, romanissima di San Giovanni-Porta Metronia (precisa, lato Colosseo), tra una parte e l'altra trova anche il tempo per studiare. In attesa di riprendere prima a Milano e poi a Venezia lo spettacolo "Doppio Sogno", la piece che Giancarlo Marinelli ha tratto da "A dream novel" di Arthur Schnitzler, ispiratore di Kubrick in Eyes wide shut", è alle prese con l'ultimo esame prima di tuffarsi nella tesi finale in Scienze Politiche.
Curriculum brillante (ha lavorato al cinema con Squitieri e Polidori, in tv nelle fiction Le tre rose di Eva, Ho sposato un sbirro e Distretto di polizia 9), ha all'attivo due trasmissioni televisive, due musical e diversi spot pubblicitari per brand nazionali e multinazionali ma anche tanto, tanto teatro, come d'altronde viene richiesto a chi non diventa attore per caso), in attesa di tornare sulla scena a fine anno, Carlotta Maria, sceglie affaritaliani.it per una mini confessione.
Partiamo dall'amore?
"Se proprio insiste..."
Dunque, studiosa, bella, con una bella professione e un la giusta fama... Sotto casa ci sarà la fila dei pretendenti..
"Invece no. Sono sentimentalmente sola e non ho corteggiatori, oppure non me ne sono accorta. Di un uomo guardo dove si posa il suo sguardo, dove vanno i suoi occhi, la curiosità che lo anima. Nel mio cuore c'è spazio ma solo per chi ha voglia di muoversi all'interno della vita di una persona e oggi è difficile incontrare qualcuno così".
A che età ha capito che sarebbbe stata un'attrice?
"La scoperta come lavoro tardi, come passione a sette anni quando salivo sul tavolo e recitavo le battite di un film visto la sera precedente in tv. Per me quello era già cinema, o teatro. Faccia lei".
Visto che il confine tra donna e attrice è labilissimo, le propongo un'altra domanda: chi è Carlotta?
"Dunque: Carlotta quando non recita è un concentrato di emozioni confuse e nel disordine di chi ha bisogno di vivere. Ballo il tango, il tip tap, tiro con la sciabola, cucino bene e non mi piace stirare la biancheria. Nel tempo libero vado a teatro e al cinema e poi scrivo".
E che scrive?
"Il monologo l'ha già detto, quello che si conclude col tango che è un po' come il surf: uno stile di vita. A proposito, prenda appunti: debutterà a novembre in una galleria d'arte di piazza Barberini insieme ad altri monologhi per una raccolta che si chiama Up-Punti dell'anima".
Segnato in agenda. Carlotta, dica la verità: Non è che con questa sua intensità femminile, questo suo essere attrice e non fare l'attrice e una vita così impegnata i suoi corteggiatori li porta tutte le sere al cinema?
"Io dico sempre la verità: proprio perché mi sento femmina amo essere portata. Le basta"?
Domanda classica: a quale attrice si ispira?
"Meglio: vorrei essere Medea o la Giulieta di Zeffirelli e poi non c'è un attrice, bensì un testo che può appassionarmi. E ne ho letti tanti e tanti altri ne devo ancora leggere. Senza disdegnare Hollywood sono innamorata del cinema italiano".
Ultima domanda: quanto c'è dell'eros di Eyes wide shut nella versione teatrale di "Doppio Sogno", lo spettacolo che ha incantato al Quirino?
"C'è, c'è stia tranquillo. E' un eroso nelle persone e nei corpi; c'è un insieme di emozioni forti e contrastanti che parte da un sogno che è nella mente di ogni uomo nelle sue declinazioni di padre e marito".
Prossimo appuntamento?
"Io e lei"?
No, lei e il teatro o il cinema...
"Un corto metraggio in bianco e nero e girato in pellicola che fa parte di un lungometraggio che andrà ad un importante Festival. Poi il prossimo anno si riparte con Doppio Sogno".
L'intervista è stata realizzata per gentile concessione di Yourwaymanagement