Roma
La paranza dei bambini, Saviano porta a Berlino l'innocenza perduta di Napoli
Il film di Giovannesi e Saviano fa luce sul problema della giovane criminalità delle paranze. Ragazzini pronti a tutto pur di avere soldi, potere e rispetto
Di Maddalena Scarabottolo
L'innocenza perduta di Napoli conquista Berlino. Saviano e Giovannesi portano al Festival i giovani senza speranza delle periferie, che desiderano solo armi, soldi e potere.
“La paranza dei bambini”, un film di Claudio Giovannesi tratto dal libro omonimo di Roberto Saviano e girato tra i rioni di Napoli, è in concorso al Festival di Berlino 2019. L'elemento centrale del film è una banda di ragazzini criminali che sono disposti a tutto pur di raggiungere il potere.
La banda, come tutte le paranze del mondo, approfitta del momento in cui i boss sono in galera e agli arresti domiciliari per prendersi il potere del quartiere. La loro aspirazione, come ogni altro quindicenne al mondo, è quella di fare soldi, comprare vestiti firmati, videogiochi e motorini nuovi. Questi desideri leciti e infantili si schierano in antitesi ad atteggiamenti molto da grandi che prendono vita attraverso il simbolo della pistola. Le armi rappresentano il potere perché grazie a queste possono costruire una forte identità di gruppo ed essere rispettati. È proprio questa voglia di avere tutto e subito che li accieca, che non fa considerare le conseguenze delle loro azioni criminali.
L'opera è strutturata su una parabola discendente: la prima azione illegale porta alla seconda e così via, un reato tira l'altro. Quando si supera il punto di non ritorno è ormai troppo tardi, sono già stati sacrificati gli elementi importanti della vita: amore, amicizia, il rapporto con la famiglia e i sentimenti puri. “La paranza dei bambini” termina senza speranza, in fondo al tunnel non si vede la luce, ma solamente una situazione che appare come un circolo vizioso e per la quale non esiste cura. Dal momento che una possibile soluzione non viene proposta quello che il film si prefigge è far conoscere una realtà, un problema sociale che non esiste solo a Napoli ma in tutte le periferie del mondo. La conoscenza di un problema è il punto di partenza per cercare di risolverlo.
L'invito è quello di ripartire dalle persone e in particolare dai giovani cercando di capire quali sono le loro esigenze,le loro difficoltà e i loro bisogni per poi costruire modelli educativi che permettano di indirizzarli verso un lavoro onesto e allontanarli così dalla non-legge della strada.