Roma

Roma, Michela Di Biase sindaco: moglie Franceschini studia da anti-Raggi

Alla Regione Lazio la voce di Michela Di Biase assessore al posto di Lorenza Bonaccorsi solo un diversivo: "Fate circolare il nome"

PD-M5S uniti nel Governo Conte e uniti anche alla Regione Lazio. Ma mentre Zingaretti cerca di convincere i grillini ad entrare nella Giunta, il resto del Pd scalda i muscoli al nuovo possibile candidato al Comune di Roma dove ogni giorno che passa, la Raggi è sempre più fragile. L'ultimo nome “lanciato” è quello della consigliera regionale Michela Di Biase, purtroppo per lei più famosa perché moglie del ministro Franceschini che per la sua attività politica.

L'ordine di “scuderia” è partito venerdì scorso: “Far salite a tutti i costi il nome di Michela”, indicando il suo nome anche per la sostituzione di Lorenza Bonaccorsi, “anche se poi a fare l'assessore non ci andrà mai, ma l'importante è che il nome giri”, è la voce che si è sparsa tra i ranghi un po' spaesati del partito romano, tutti concentrati a capire come comportarsi in aula Giulio Cesare col Movimento 5 Stelle, per due anni bersaglio di feroci critiche e ora alleato. La traduzione del “far girare il nome” ha poi avuto la sua ragione politica: c'è un pezzo de partito pronto a candidare Michela Di Biase a sindaco, sia in caso di scadenza anticipata del sindaco che elezioni a fine mandato. Dunque, il Pd scalda i muscoli e il sorriso della Di Biase, cancellando in un solo colpo le ipotesi circolate per mesi di un tris di presidenti di Municipio con cui dar vita alle primariucce per Roma e precisamente Giovanni Caudo, Sabrina Alfonsi e Amedeo Ciaccheri. Cambiato lo scenario, arriva Michela Di Biase.

Trentanove anni il prossimo 17 ottobre, segno zodiacale bilancia, dal 2009 impiegata Cotral e poi nel 2013 eletta per la prima volta in Consiglio Comunale, la sua notorietà è legata a tre vicende: il matrimonio con Dario Franceschini, la batteria di affettuosi sms lanciata dal marito in occasione delle ultime elezioni per darle qualche voto in più e le polemiche per la sua consulenza alle Relazioni Esterne della Fondazione Sorgente Group di Valter Mainetti, impegnato oltre che nell'immobiliare anche nell'arte e nella cultura.

Dopo essersi candidata alle regionali ed essere eletta, alla fine ha optato per la Regione Lazio e ha lasciato il posto da consigliere comunale. Il maligno che è sempre a lavoro ha sussurrato che la scelta sia stata dettata da motivi economici più che politici. In via della Pisana si guadagna molto di più che in Campidoglio. Ora qualcuno la vorrebbe sindaco di Roma.

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