Roma

"Mafietta regionale": denunciato il sindaco di San Giovanni Incarico. Distratti i fondi dell'emergenza Africa con l'aiuto delle coop

 A fronte di quasi 5 milioni di euro di fondi pubblici erogati dal soggetto attuatore della Regione Lazio, incaricato di gestire l’“emergenza Nord Africa”, a favore di un ente pubblico, l’Unione Dei Comuni “Antica Terra di Lavoro” Di San Giovanni Incarico costituito in provincia di Frosinone ed avente finalità di assistenza ed ospitalità dei molti profughi affluiti in Provincia tra il 2011 ed il 2012, circa 800 mila euro sono stati distratti dalla loro finalità istituzionale. Conseguentemente il servizio di assistenza ed ospitalità è stato erogato in modo assai carente e inadeguato, a dispetto delle ingenti risorse finanziarie erogate dallo Stato.
Questo il risultato di indagini molto articolate e dettagliate svolte dai militari della Guardia di Finanza di Ceprano, dapprima coordinati dalla Procura della Repubblica di Cassino e, successivamente, dalla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Roma.
E’ emerso un contesto di enti, cooperative e società che, cooperando tra loro, attraverso lo schema del sub-appalto dei servizi e fatturazioni di comodo, hanno distratto ingenti risorse che il soggetto attuatore della Regione Lazio aveva erogato a favore dell’ente pubblico incaricato della gestione.
Inadeguati o carenti i generi di conforto somministrati ai profughi ed assolutamente insufficienti sono risultati i locali ove gli stessi dovevano essere ospitati e ciò ha determinato anche turbamenti all’ordine pubblico nell’anno 2012, quando alcuni nordafricani, esasperati dalla situazione, manifestarono animatamente in alcune località della provincia di Frosinone. Le indagini delle Fiamme Gialle di Ceprano hanno altresì consentito di rilevare alcune carenze ed inesattezze di tipo documentale, per cui il pubblico amministratore responsabile dell’ente, il sindaco di San Giovanni Incarico, insieme ad altri quattro soggetti, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Cassino per i fatti penalmente rilevanti e, unitamente ad altro dirigente del medesimo ente, alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Roma, quali responsabili di un danno erariale valutato in circa 800 mila euro.