Roma

Milioni per un parcheggio inutile. Cornelia, costa troppo: chiuso

L'antefatto. Il progetto del parcheggio Cornelia era parte integrante dell'appalto per la realizzazione del prolungamento della Metro A sino a Mattia Battistini. Realizzato da una società del Gruppo Fiat, era un parcheggio completamente automatizzato ideale solo per la lunga sosta, visti i tempi di ingresso e uscita delle auto affidati a una serie di ascensori. Dopo un primo costosissimo appalto per la gestione, il parcheggio è stato abbandonato. Ecco cosa ha trovato l'associazione Robin Hood nella sua caccia alla città che non ha memoria: quella che realizzato (spesso male) opere pubbliche e poi le dimentica per incuria, dimenticanza o per gli altissimi costi di gestione.
"L’Associazione Robin-Hood questa settimana, non voleva credere ai propri occhi. Infatti alcuni commercianti della zona Boccea ci avevano segnalato che da almeno sei anni un parcheggio sotterraneo è incredibilmente chiuso. Si tratta di un vasto spazio che si trova all’incrocio di via Boccea con Circonvallazione Cornelia, in un nodo nevralgico di traffico dove trovare un posto auto libero è come fare un terno secco. Per questo motivo era stato costruito un vasto parcheggio sotterraneo con due ingressi a raso (come in foto). Uno proprio all’angolo tra via Boccea e Piazza Giureconsulti e l’altro poco distante da via Bolognini.
Ebbene questi due ingressi sono chiusi da almeno sei anni, privando altro spazio di strada alle auto che cercano disperatamente un posto (siamo in prossimità dei capolinea di Atac e Cotral nonché della Metro con fermata Cornelia. Sembrerebbe, come dicono i commercianti che ci hanno chiamato, che sia stato chiuso perché l’ingresso è stato costruito troppo basso per le vetture o i piccoli furgoni che non siano più alti di una cinquecento (e in effetti all’ingresso prima della discesa vi sono delle segnalazioni anche auditive che avvisano circa l’altezza di chi vi entra)
Se la cosa fosse confermata ci chiediamo se il Comune abbia fatto causa alla società che ha costruito il manufatto o se la Corte dei Conti non abbia chiesto un rimborso erariale all’ente commissionario per danno economico. La cosa è comunque grottesca poiché un centinaio di posti auto potrebbe essere riservato proprio ai residenti o ai commercianti di zona".

LAPUNTATA N. 14 - Il giardino c'è, l'impianto pure. L'acqua no. Piazza Mazzini, la vergogna di Italia '90