Roma
Monezzopoli II: reati già prescritti. Politici salvi, inchiesta ferma da due anni
di Valentina Renzopaoli
Arriva, dopo due anni di misterioso stop, davanti al giudice per l'udienza preliminare “Monnezzopoli parte II”. Nell'udienza, che si svolgerà venerdì 11 marzo, si dovrà decidere sul rinvio a giudizio di diciotto indagati, ma molti dei capi di imputazione sono già alla vigilia della prescrizione, e alcuni sono addirittura prescritti. Nelle carte nomi eccellenti, come quello dell'ex governatore Piero Marrazzo, dell'ex prefetto Goffredo Sottile, dell'ex presidente di Ama ed ex assessore di Walter Veltroni, Giovanni Hermanin, dell'ex capo di segreteria dell'assessore regionale ai rifiuti Paolo Di Paolantonio, Romano Giovannetti fino all'ex dirigente regionale Luca Fegatelli: in tutto diciotto persone e due società, la Pontina Ambiente e la E.Giovi.
L'inchiesta del pm Alberto Galanti è in realtà quella originaria da cui poi è scaturito il troncone che ha portato al maxi processo sulla gestione dei rifiuti di Roma e provincia, noto a tutti come “processo Cerroni” in corso da ventuno mesi con il rito immediato.
Il fascicolo originario riguardava ben trentatré capi di imputazione relativi a fatti avvenuti tra il 2008 e il 2012; tredici di questi, tra cui l'associazione a delinquere, sono stati stralciati, ed è stato chiesto il giudizio immediato cautelare per sette persone; richiesta fondata sull'esigenza di una trattazione urgente.
Per gli altri confluiti nel secondo troncone, il giudice potrebbe, e con tutta probabilità lo farà, andare a giudizio, appena in tempo però per mandare a casa tutti (o quasi) con una declaratoria di estinzione del reato per avvenuta prescrizione. Eppure alcuni di questi reati riguardano anche imputati che, invece, stanno subendo un processo da quasi due anni.
A partire dall'ipotesi di abuso d'ufficio e falso contestati all'ex presidente della Regione Piero Marrazzo per un fatto che risale al 22 ottobre 2008, ovvero a quando l'allora governatore firmò l'autorizzazione per il termovalorizzatore di Albano Laziale, garantendo un illecito vantaggio a re di Malagrotta, nonostante i poteri da commissario per l'emergenza rifiuti fossero cessati il 30 giugno 2008. Il reato andrà in prescrizione tra un mese e mezzo circa, nell'aprile 2016. Ma per la stessa vicenda l'ex “re” di Malagrotta Manlio Cerroni e l'ex funzionario regionale Luca Fegatelli, stanno subendo il processo immediato.
Non è l'unico caso: gli stessi imputati infatti, sono sotto processo anche per una vicenda avvenuta il 21 maggio 2008, che coinvolge anche l'ex presidente dell'Ama Giovanni Hermanin. Solamente che la sua posizione è rimasta nel filone originario e il suo reato è ormai già andato in prescrizione. Duro il commento di Hermanin: "Due anni di fango distribuito da solerti giornalisti; sono stupefatto, contro di me solo un cumulo di assurdità"
L'unico che “rischia” per davvero è l'ex prefetto Goffredo Sottile: a lui si contesta l'episodio più recente dell'intero fascicolo, ovvero l'emanazione di un provvedimento autorizzativo “sulla base di presupposti di fatto ideologicamente falsi”, avvenuto il 27 dicembre 2012. Il reato andrà in prescrizione a metà 2020: con tutta probabilità non arriverà comunque all'ultimo grado di giudizio.