Murales della camorra a Tor Bella Monaca. Vincenzo Moccia e l'omonimia
Murales della camorra a Tor Bella Monaca, da Antonio Moccia riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"Leggo sul sito www.affaritaliani.it del 22 maggio 2018 un articolo che fa riferimento alla mia famiglia https://www.affaritaliani.it/roma/tor-bella-monaca-cancellati-murales-dei-boss-blitz-della-polizia-nella-notte-541468.html , in occasione della rimozione, disposta dall’Autorità, di un murale, a Roma, dedicato alla memoria di un mio omonimo, morto in un incidente stradale. L’articolo definisce tale “Tony” Moccia, figlio di Vincenzo, come un “esponente del ramo romano del clan camorristico di Afragola”.
Per quanto da molti anni io e i miei fratelli abbiamo scelto la via della dissociazione dalla malavita, proseguono ancora indagini sul nostro conto, con accuse che sono certo si dimostreranno (come è già avvenuto più volte in passato) infondate.
Evocare il “clan camorristico di Afragola” è un evidente riferimento a me e ai miei fratelli. Ora, io non so se e che cosa questo Vincenzo Moccia abbia commesso di illecito nel corso della sua vita, né se lo stesso sia o meno un camorrista. So solo che egli non è nostro parente, ma solo omonimo e, come risulta all’anagrafe, è effettivamente originario di Afragola, città dalla quale è tuttavia emigrato molti anni orsono. So anche che non vi sono mai stati rapporti tra la mia e la sua famiglia, e so anche che certi tratti di comportamento – come i vistosi murales e le cerimonie funebri solenni - non appartengono allo stile di sobrietà e riservatezza che ha sempre caratterizzato i nostri comportamenti. Grato dell’attenzione, vi trasmetto i più cordiali saluti".
Antonio Moccia