Roma
No Expo, Alfano: “Abbiamo vinto noi”. “Saranno sei mesi ad alta tensione”
“Non sono riusciti ad abbattare l'expogate alla Scala e sono tornati a casa lasciando le loro maschere”. Esulta e rivendica la vittoria delle forze dell'ordine Angelino Alfano all'indomani della due giorni di disordini a Milano. “Farabutti col cappuccio e figli di papà con il rolex” per il Ministro dell'Interno che difende l'azione delle forze dell'ordine: “Abbiamo evitato il peggio garantendo che non fosse versato sangue per le strade di Milano. Abbiamo sconfitto i violenti, alcuni sono stati espulsi già nei giorni precedenti al corteo, altri sono stati accompagnati in Questura e spero ci stiano il più possibile. Abbiamo sequestrato mazze, seghe elettriche e bidoni di vernice. E' l'occasione per aprire gli occhi sul fatto di come determinati cortei così rischio infiltrazioni sono da evitare”.
Il ministro dell'Interno dal palco della Festa del Cuore a Roma ribatte alla critiche piovute dopo che le immagini di una Milano ridotta a ferro e fuoco hanno fatto il giro del mondo, oscurando quelle dell'apertura ufficiale dell'Expo. Invitato a confrontarsi sul tema della sicurezza durante la kermesse organizzata al laghetto dell'Eur dalla lista civica di Alfio Marchini, Alfano ne ha approfittato per rispondere a chi chiede ora le se dimissioni e rivolgendosi direttamente a Salvini ha commentato: “La sua nei miei confronti è una fissazione, chiede le mie dimissioni ogni 15 giorni, vorrei ricordare che in siciliano esiste un detto che dice che la fissazione è peggio di una malattia”.
Un Ministro a tutto campo che ha ricordato come siano iniziati sei mesi ad alta tensione e come subito dopo l'Expo ci sarà il Giubileo: preso i rappresentanti del Governo, Comune e Regione si incontreranno con quelli della Santa Sede per i colloqui preparatori per l'organizzazione di un evento che porterà a Roma pellegrini da tutto il mondo per un anno intero a partire da Dicembre. “Ancora non c'è un piano ma presto si conosceranno le richieste che ci verranno fatte dallo stato vaticano”.
Tema centrale dell'intervento del ministro la sicurezza in città, “sicurezza – ha ricordato – garantita anche dall'uso dei militari. Il nuovo prefetto Gabrielli è un uomo in gamba che sa come governare la macchina. E' bene ricordare come non esista per nessuno un 'rischio Zero', se Milano è stata offesa, Roma ricorda le devastazioni dell'ottobre del 2011, e ora le tensioni che derivano dalla minacce dell'Isis. Sorvegliati speciali sono i 'lupi solitari' autori di una propria jihad personale”.
Contro le minacce aggravate dall'arrivo massiccio dei migranti Alfano è tornato a chiedere l'aiuto della comunità internazionale dopo il diniego del segretario dell'Onu Ban Ki-Moon all'utilizzo della forza militare: “La comunità internazionale deve prendersi la responsabilità di aver rovesciato Gheddafi aprendo le porte della Libia. Ora è opportuno creare di campi profughi direttamente in Africa affinchè i richiedenti asilo possano essere poi smistati tra i vari paesi europei, non è possibile che solo 4-5 paesi si facciano carico di questo problema. La Mogherini (Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri. Ndr) è al lavoro per coordinare azioni mirate contro questi tour operator di esseri umani”.
Temi internazionali che si riallacciano alle sfide di ogni giorno e al territorio. “Il 'civismo' un tema molto vicino a quello dell'Area Popolare” ha detto Alfano strizzando l'occhio all'azione della lista civica e all'impegno di Alfio Marchini di coordinare l'attenzione per le periferie a quella per il centro storico. E a chi gli chiedeva se fosse ipotizzabile un'alleanza dell'Area Popolare alla lista di Marchini e Onorato, Alfano ha risposto: “Parlare di alleanze è una discussione precoce, ma Area Popolare è molto vicina alle liste civiche”.