Ostia, ultimo colpo all'impero Balini. Sequestri per 50 milioni di euro
“Congelati” all'imprenditore Balini 320 immobili tra il Residence Porto di Roma
La Guardia di finanza di Roma impegnata nell'operazione 'ultima spiaggia' ha sequestrato un'ulteriore, importante quota del patrimonio riconducibile all'imprenditore di Ostia Mauro Balini, 51 anni, già destinatario, nei mesi scorsi, del sequestro di beni per un valore di oltre 460 milioni di euro.
Nel dettaglio, il provvedimento riguarda l'intero capitale sociale e patrimonio aziendale di una società, con sede nella capitale, esercente l'attività di "costruzione di edifici residenziali e non residenziali", e 320 tra appartamenti, negozi, terreni, box e posti auto, a Roma e in provincia di Rieti, per un valore di circa 50 milioni di euro. L'imprenditore è noto alle cronache giudiziarie per essere stato coinvolto in indagini della procura di Roma per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, riciclaggio, impiego di proventi illeciti e intestazione fittizia di beni (operazione 'portus Romae' dell'estate scorsa).
All'operazione, spiegano gli investigatori, hanno contribuito i risultati di recenti indagini dirette dalla Direzione distrettuale antimafia capitolina e riguardanti i fenomeni criminali che hanno interessato il litorale di Ostia. Più in particolare, gli approfondimenti legati alla operazione 'Tramonto', condotta nei confronti del clan criminale Fasciani, egemone ad Ostia, che ha portato, nel marzo 2014, all'esecuzione di 16 arresti e al sequestro di beni per oltre 6 milioni di euro, e ancor prima, all'operazione 'Nuova Alba', nel cui contesto emergevano le connivenze di Balini con esponenti delle organizzazioni malavitose operanti sul litorale e l'esistenza di un ambiente economico finanziario all'interno del quale agivano appartenenti alla criminalità organizzata interessati ai rilevanti investimenti che si stavano realizzando nel territorio di Ostia Lido per l'ampliamento del porto turistico. Proprio quest'ultimo, insieme ad alcuni stabilimenti balneari ('Hakuna Matata', 'Plinius' e 'Anema e Core' - quest'ultimo attualmente concesso in locazione a terzi), costituivano il centro dei principali affari gestiti dall'imprenditore, attraverso una serie di società sottoposte a sequestro a luglio.
In sintesi, l''ultima operazione ha consentito di accertare come a Balini risultasse riferibile anche il noto "Residence Porto di Roma", nelle vicinanze del porto di Ostia. Nel dettaglio, è stata rilevata l'assoluta anomalia della complessa operazione commerciale che aveva portato, nel tempo dapprima, alla vendita per soli 5 milioni di euro dei terreni su cui è poi sorto il complesso, da parte della fallita Ati Spa alla sequestrata Porto di Roma Immobiliare srl e da quest'ultima, dopo solo un mese, alla Porto di Roma Residence srl al prezzo di 14 milioni di euro; pià di recente, nel giugno 2015, alla locazione del ramo di azienda relativo alla gestione dell'intero complesso residenziale da parte della Porto di Roma Residence srl ad altre società (Immobiliare del Tirreno e Immobilgest 2010 srl) sempre riferibili a Balini al prezzo irrisorio di 25.000 euro annui.