Picchiato a morte fuori da un locale, condannato a 7 anni uno dei buttafuori
Condannato per omicidio preterintenzionale Davide Farinacci, uno dei 3 bodyguard accusati
Picchiato a morte da 3 bodyguard di una discoteca, perché, ubriaco, tentava di rientrare nel locale. Arriva la prima sentenza nel processo per la morte di Giuseppe Galvagno, deceduto lo scorso settembre fuori dal "San Salvador", all'Eur: 7 anni e 4 mesi per uno dei buttafuori “killer”.
Condannato per omicidio preterintenzionale Davide Farinacci, il più giovane dei 3 bodyguard accusati per il pestaggio fatale; Fabio Bellotazzi, Emiliano Dettori. Il 33enne aveva richiesto il rito abbreviato insieme a Dettori (difeso dagli avvocati Veronica Paturzo e Fabrizio Merluzzi), con quest'ultimo però assolto in primo grado. Destino ancora diverso per Bellottazzi, che ha optato invece per il rito ordinario e i cui tempi saranno quindi più lunghi.
In attesa delle motivazioni della sentenza, l'avvocato Anna Rodinò Toscano, che difende Farinacci insieme al collega Stefano Maranella, commenta la sentenza dicendosi da un lato soddisfatta del riconoscimento delle “circostanze particolari” del tragico evento, dall'altro determinata ad impugnare la condanna: “presenteremo appello, puntiamo al derubricazione nel reato di sole 'lesioni'”, dichiara. Coerente fin dal principio, Farinacci ha sempre ammesso infatti di aver colpito Galvagno, ma solo per impedirgli di entrare nuovamente nel locale. L'imprenditore si era già reso protagonista di una rissa all'interno della discoteca, forse con un rivale in amore, arrivando a strattonare anche la propria compagna. L'allontanamento e le botte subite sarebbero state una mera questione di ordine pubblico, quindi, nessuna “violenza brutale” o “colpo fatale” da parte di Farinacci.
Il 33enne, attualmente agli arresti domicilari, “vive un momento difficile” assicura il legale, ma continua a dirsi “fiducioso di poter dimostrare la sua innocenza in merito alla morte”.
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