Roma

Rifiuti, Brunetta si incatena: “Salvini blocca Civitavecchia, io Divino Amore”

Manifestazione di protesta davanti alla discarica alla Falcognana, a 3 km dal Divino Amore. Brunetta si incatena al cancello: “Niente rifiuti in questa zona”

di Federico Bosi

Rifiuti, Renato Brunetta come Matteo Salvini. Il Divino Amore e l'Ardeatina mostrano i muscoli, ma non troppo, e si incatenano alla discarica di Falcognana per protestare contro Governo, Regione Lazio e Comune di Roma, colpevoli di voler portare la spazzatura della Capitale nell'impianto di proprietà dell'Ecofer a due passi dallo storico Santuario.

 

Oltre 200 cittadini ed agricoltori disperati della zona hanno invaso il piazzale davanti l'ingresso della discarica di via Ardeatina km 15,300. Con un solo grido: “No ai rifiuti di Roma alla Falcognana”. Cittadini ed agricoltori coriacei, che sono scesi a protestare nonostante il futuro pare sia già scritto.

A guidare la protesta Renato Brunetta, l'onorevole di Forza Italia, che lancia un chiaro messaggio ai vertici dello Stato incatenandosi al cancello dello stabilimento Ecofer, azienda che gestisce, al momento, lo smaltimento del “fluff” ovvero i rottami delle automobili. “Se il mio amico Salvini ha bloccato i camion a Civitavecchia, io li bloccherò alla Falcognana”, aizza la folla l'onorevole forzista.

“In questa zona – prosegue Brunetta – vivono tra le 50 e le 100 mila persone che rischiano di veder passare sull’Ardeatina, l’unico importante asse viario del quadrante, 100 camion in entrata e 100 camion in uscita al giorno. Questo vuol dire bloccare tutta la viabilità del quadrante. Assurdo. Ci sono poi aziende agricole e siti di interesse archeologico e religioso, come il santuario del Divino Amore. Fare una discarica qui è una scelta folle, vuol dire uccidere un pezzo di città”. Per questo, Brunetta annuncia di aver già presentato “un’interrogazione urgente al ministro Costa” e di essere pronto “a denunciare chiunque metta in campo azioni contro la legge e i cittadini”.

Brunetta spiega poi perché il conferimento dei rifiuti di Roma nella discarica di Falcognana è fuori legge: “La legge e le direttive europee vietano il conferimento dei rifiuti in questa zona. Infatti il Governo e la Regione vogliono ricorrere al commissariamento che, tra le altre cose, porterà alla chiusura dell’Ecofer, la società che gestisce adesso questo sito e che da lavoro a 300 persone. Ecofer non ha i codici di legge dell'accoglienza della spazzatura urbana. Qualsiasi conferimento sarà contra legem”.

“Ricordo – conclude Brunetta – che l’ultimo commissario per i rifiuti è finito in galera. Ho già avvertito il Premier, il ministro dell’Interno e Zingaretti: la protesta a Falcognana andrà avanti”.

Al presidio di Falcognana hanno partecipato anche diversi esponenti di Fratelli d'Italia, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli ed il capogruppo in Campidoglio Andrea De Priamo su tutti, che hanno annunciato di aver presentato in Campidoglio un ordine del giorno per discutere al più presto della vicenda: "Come FdI abbiamo più volte denunciato la nostra contrarietà a questa scellerata ipotesi. Lo abbiamo fatto a livello municipale, comunale, regionale e parlamentare dove abbiamo anche presentato un'interpellanza al ministro dell'Ambiente Costa. La nostra presenza è per ribadire il 'no' al sito di Falcognana, ancora una volta la Raggi e Zingaretti scaricano sui cittadini la loro incapacità nella gestione dei rifiuti". Il carico da undici arriva poi dalla presidente Giorgia Meloni: "No alla discarica in zona Falcognana nel Municipio IX di Roma. Fratelli d'Italia è al fianco dei cittadini che hanno protestato contro la scellerata ipotesi. Sull'emergenza rifiuti Raggi e Zingaretti stanno combinando solo disastri, sulla pelle dei cittadini romani e del Lazio".

Rifiuti, il Divino Amore “si arma”. Lite Zingaretti-Raggi, l'ora della verità