Roma

Rifiuti, l'oro di Roma fa gola. Le manovre di Raggi, Storace, Zingaretti e Pd

Caltagirone e Cerroni “fatti fuori” da un business che vale miliardi e sul quale si combatte la battaglia tra M5S e Pd

La nuova Malagrotta non sarà a Roma ma ad Aprilia. Qui, tra Pomezia e Latina sono in corso le grandi manovre per costruire una mini città dei rifiuti, distante in linea d'aria pochi chilometri dalla discarica di Borgo Montello. E salvare Roma dall'emergenza annunciata. Il resto lo farà il termometro: sabato previsti 27 gradi e il caldo aiuta.

 

Quella che si sta compiendo sulla pelle dei romani è una vera “manovra a tenaglia” che ha quattro protagonisti: il sindaco Virginia Raggi, il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Storace e colui che si prepara a diventare il nuovo monopolista dei rifiuti, l'imprenditore della Rida Ambiente di Aprilia, Fabio Altissimi. Infine il Pd che ha scelto Roma pattumiera per la campagna nazionale e locale contro 'M5S

Le vendette e gli appetiti
Lo scenario che affaritaliani.it anticipa nasce da due “vendette” del Movimento Cinque Stelle: la prima contro Manlio Cerroni, la seconda contro l'ex dominus di Roma, il cavalier Francesco Gaetano Caltagirone. Alle prese col processo infinito, Cerroni si è visto rifiutare ogni relazione e rapporto dal Campidoglio, sino a quando la Raggi è riuscita nel progetto di far commissariare gli impianti di trattamento privato in virtù dell'emergenza che ha portato Roma a diventare una città pattumiera. Sistemato il “demone”, la Raggi è passata al secondo nemico pubblico, dichiarando che Acea non ha nessun interesse sui rifiuti ed eliminando ogni appetito dalle multiutility per il post trattamento che genera ricchezza grazie ai termovalorizzatori.

Storace il risolutore ex lege
A questo punto è entrato sulla scena l'inossidabile Storace che, dopo aver testo una mano a Zingaretti e all'assessore Buschini, alle prese con un piano rifiuti che fa ridere, si è pubblicamente esposto sul giornale d'Italia tessendo le lodi dell'ìmprenditore di Aprilia, con una descrizione degna degna del top manager di una multinazionale. Sil Giornale d'Italia che gode del favore pubblicitario della Regione Lazio, il vicepresidente del Consiglio a proposito dell'imprenditore Altissimi ha scritto di suo pugno: “Il proprietario di Rida si chiama Fabio Altissimi, ed è un giovane imprenditore che si è fatto da solo, senza aiutini da parte di alcuno; è il grande nemico del monopolista della monnezza, Manlio Cerroni, che ha trascinato in tribunale. Ovvio che stia antipatico a chi stava agli ordini del "Supremo", come è chiamato il patron di Malagrotta e di tante discariche disperse nella regione. Alla proposta di realizzare una discarica in un luogo assolutamente infrequentabile quanto a inquinamento e tutto da bonificare a spese sue per svariati milioni di euro, Altissimi si vede ostacolato dalla burocrazia regionale con una serie di pretesti allucinanti. Eppure, potrebbe non certo  risolvere, ma sicuramente contribuire a farlo, la situazione all'interno della capitale d'Italia. Ed è davvero inspiegabile l'ostruzionismo della regione. Che però autorizza le discariche esistenti, con una delibera di giunta, ad ampliare le proprie volumetrie visto che non hanno più capienza disponibile. E' un lucroso affare per chi ne è proprietario. Sempre lui, il Supremo. E chi gli tiene bordone. La coraggiosa posizione della Raggi - le va riconosciuto - ha infranto il mito della gestione pubblica del ciclo dei rifiuti che i grillini vantano in materia di immondizia. Perché proprio i Cinque stelle sono sempre tra i più animati ribelli contro ogni discarica. Nel caso di Aprilia sbagliando, perché non si fa alcun regalo a chi vuole realizzarla. Semmai si aiuta la Capitale del Paese”.

Il Piano rifiuti
Storace preso da improvvisa affettuosità per Altissimi, tesse le lodi della Raggi e mette in croce Zingaretti, spingendo quasi da lobbista, per la Rida ma dimenticando, però che un conto è il cosiddetto “fabbisogno di discariche” calcolato ufficialmente dalla Regione e l'ampliamento delle volumetrie delle discariche esistenti, un altro è invece aprire una nuova discarica che deve essere prevista dal Piano regionale. E per uno come Storace, già presidente di Regione e navigato amministratore, sorvolare sulla normativa è una leggerezza di non poco conto. Probabilmente avrà a cuore una soluzione al problema dei rifiuti, tale da superare per intensità tutti i consiglieri regionali del Lazio.

Roma sporca fa comodo
Infine il Pd di governo. La segreteria Renzi ha individuato nei rifiuti il tallone d'Achille del cinque Stelle e poiché la partita di Roma è una vetrina internazionale, ha deciso di spingere sull'acceleratore e ha organizzato per il week end una ramazzata romana durante la quale il segretario Renzi, scenderà in strada con la scopa. L'unico problema che il Pd non ha calcolato è che no saprà dove mettere l'immondizia che verrà raccolta.
Quanto valgono i rifiuti a Roma? 1,7 milioni di tonnellate annue, moltiplicato 100 euro circa di costo di smaltimento fanno 1700 milioni di euro. Farebbbero gola a chiunque. Ecco perché Aprilia si candida con Altissimi a discarica di servizio di Roma, distante 49,6 km e collegata dalla via Pontina e dalla ferrovia. Così Altissimi avrà chiuso il ciclo: portato Cerroni in tribunale e preso il suo posto come monopolista. #geniale.

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