Roma

Rifiuti Roma, Paola Muraro, M5S, fa dietrofront: “Sì alla discarica, serve”

L'assessore Muraro a braccetto con ministro Galletti. Addio alla teoria “rifiuti zero”

Chiudere Malagrotta? “Una scelta miope. A Roma bisognerà apre una discarica”. Parola di Paola Muraro, assessore all'ambiente della Giunta Raggi che in un solo colpo cancella le scelte di due sindaci e di un presidente di Regione.

 


Alemanno prima, Marino poi, insieme a Nicola Zingaretti e anche alla teoria dei “rifiuti zero” del Movimento Cinque Stelle, crollano di fronte al realismo dell'assessore più contestato che il Comune di Roma abbia mai avuto dal Duemila in poi, la donna sotto inchiesta e forse destinata ad un processo che ha deciso di rimettere in discussione anni di insensata politica dei rifiuti che hanno sospinto Roma sul baratro dell'emergenza a cadenze semestrali.
Non solo Muraro vorrebbe riaprire una discarica, sposando la testi tecnica e storica del “satanasso” Cerroni che da anni ripete il mantra della discarica di servizio, ma la delegata del sindaco al caos della monnezza è pronta a mettersi seduta al tavolo con il ministro Galletti per dare il via libera ad un nuovo impianto di termovalorizzazione.

E' proprio la raccolta differenziata ad aver mandato in crisi la città, dice la Muraro: “Per la chiusura del ciclo dei rifiuti serve una ulteriore discarica. Il problema è che ci chiedono dove, ma per capire dove deve essere collocata dobbiamo capire la volumetria. SSiamo in attesa di verificare a che punto è la raccolta differenziata, perché il monitoraggio è arrivato alla conclusione. Abbiamo delle difficoltà sulla raccolta differenziata dovuto ai vari appalti che si sono susseguiti in questi mesi e dobbiamo mettere mano anche su questi. Discarica da indicare a breve? Non si può indicare l'area se non si ha la volumetria, non è corretto. Dal punto di vista tecnico non è corretto. Ci sono dei materiali che possono essere fatti con gli scarti dei rifiuti, per questo la ricerca è fondamentale".

Muraro supera l'aspetto tecnico e indica le vere responsabilità del caos: “I cittadini romani scontano venti anni di ritardo voluto dalla politica e non da loro stessi. I romani vedono all'estero un mondo diverso e quel mondo glielo stiamo portando".

Infine, il “disgelo” tra Comune di Roma e ministero dell'Ambiente: "Con il ministro Galletti ci sarà una buona collaborazione, senza il ministero non faremmo moltissimo. In questa occasione non abbiamo trattato il tema del nuovo termovalorizzatore, nei prossimi giorni ci sarà un incontro e parleremo anche di questo. Sull'inceneritore ho già detto qual è la nostra linea, non serve a Roma, ce ne sono già abbastanza". E la risposta del Governo non si è fatta attenere: “"È la prima volta che incontro l'assessore Muraro. Ho ribadito che le mie porte sono aperte per collaborare con il comune di Roma così come per tutti i comuni italiani. La strada deve essere quella che l'amministrazione comunale decide, per me sono importanti gli obiettivi. Si chiuda il ciclo integrato dei rifiuti riducendo al minimo lo smaltimento in discarica e si incrementi la differenziata".

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