Roma
Roma, “Carlo Calenda sindaco? Un uomo da solo non va da nessun parte”
Monica Lucarelli, ex Unindustria Roma e comitato Olimpico Roma, fotografa la sua città dopo la fuga a Milano: "E' una città triste"
Roma vista da Milano “è una città triste; vista da lontano è la Capitale dell'amarezza. Roma è decadente dove la gente ha purtroppo smesso di arrabbiarsi. Ormai i romani sono rassegnati e attaccati in maniera passiva alla grandezza della loro storia”. Parla Monica Lucarelli, imprenditrice romana, “fuggita” dalla Capitale nel settembre del 19 per andare a Milano a fare l'Ad di un'azienda che vende, anche col virus, biciclette top sul mercato internazionale.
La Lucarelli, già impegnata in politica con la Confindustria di Roma e del Lazio, ha seguito in prima persona il dossier delle Olimpiadi 2024, quelle abortite da Virginia Raggi. Ora dalla Lombardia, in testa alla classifica delle Regioni Covid-19, la Lucarelli osserva la sua città.
Segue Roma dalla tv?
“No, è da aprile che non accendo più la televisione dopo l'intossicazione delle conferenze stampa alle ore 18 del Comitato tecnico Scientifico. Conte invece le faceva la domenica sera alle 21”.
Allora le news sulla sua città da dove le arrivano?
“Dai giornali on line e dai social. Anche se uno volesse disintossicarsi dalla disinformazione basta avere un telefonino in mano e si è vittime. Poi ci sono gli amici e la famiglia, e poi essendo profondamente innamorata della città la guardo con attenzione e malinconia”.
Che è successo a Roma negli ultimi anni?
”Sono tanti anni che Roma è gestita male, si è dato per scontato che vivesse di luce propria indipendentemente dall'impegno che si potrebbe mettere per farla crescere. E' sporca, degradata, abbandonata, in mano a una politica di intrallazzi. Per troppi anni i costruttori l'hanno fatta da padrone senza nessun piano urbanistico serio e dove sono state perse occasioni. Così riapro la dolente nota della candidatura Olimpica che avrebbe potuto aprire sì spazi per opere incompiute, ma è anche vero che non è una giustificazione per sviluppo e per attrarre investimenti. Roma non ha all'orizzonte futuro, nessun grande evento e possibilità. Tant'è che le aziende importanti e le multinazionali si sono spostate su Milano”
Quali sono stati gli errori di Roma e di chi l'ha amministrata?
“Quello che manca, e che manca alla politica in generale, e lo vediamo con la gestione del Covid, è l'assenza di una visione d'insieme e un'analisi strutturata delle soluzioni. Investimenti su cultura e turismo? Sono tutti discorsi che sento da 20 anni e nessuno ha fatto nulla”.
Ma i Cinque Stelle avevano promesso una rivoluzione. Cosa è accaduto?
“Se c'è stata una rivoluzione è stata silenziosa e impercettibile. In campagna elettorale si fanno sempre tante promesse. Si fa comunicazione sul nulla, come tagliare due alberi e fare tre strade. Oppure lo studio sullo stadio Flaminio quando ce ne erano già altri. Ora mi aspetto uno studio sulle Vele di Calatrava e probabilmente nessuno dell'Amministrazione ha mai parlato con i comitati di quartiere di Tor Vergata che provano ad occuparsi di quest'opera da tempo”.
Da quanto manca da Roma?
“Per 7 mesi ho evitato di venire a Roma per non farmi venire il mal di stomaco. Sono venuta in estate solo per godere di una città vuota”.
Ora la città è di nuovo in campagna elettorale: Calenda, Raggi più altri “minori”. Chi conosce da vicino?
“Direi molti dei nomi che si stanno facendo sono persone conosciute più o meno bene. Mi sembra che però in questa fase la campagna sia sul nome e non sul progetto. Invece mi piacerebbe vedere un progetto. Vedo Roma come un'impresa che non ha un piano di sviluppo industriale almeno a cinque anni”.
Calenda potrebbe farcela?
“Ad oggi e così no”.
Perché?
“Conosco Carlo che è una persona molto preparata, è un uomo che ha una sua visione, ma in questo momento non vedo il progetto e Roma non è una città che può cambiare una persona sola”.
E Raggi?
“Noooooooo per carità. Ha dimostrato che non basta essere una brava persona per amministrare. Forse andava bene in un paesello ma non credo neanche lì. Quattro anni e mezzo di vuoto”.
Chi candiderebbe a sindaco?
“Non faccio nomi. Se si vuole cambiare bisogna strutturare un progetto serio altrimenti chiunque ci va non riuscirà a fare nulla. Ci vorrebbe un gruppo che non ha bisogno di esser rieletto dopo 5 anni. Mi piacerebbe sentire tre obiettivi seri e quindi portarli avanti in 5 anni. Più di tre cose grosse insieme non si riescono a fare e ora Roma sta peggio di 5 anni fa".
Lei voterà a Roma?
“Attualmente no perché ho cambiato residenza. Potrei ricambiare, vediamo. Quando ho cambiato residenza mi sono dispiaciuta. Amo Roma e so' romanista. La residenza a Milano mi pesa un po'”.